Rossi convoca la stampa per rispondere alle notizie che lui stesso considera false e tendenziose dichiarate dal consigliere provinciale di minoranza militante nelle file dell’Udc Raffaele Tassotti, in merito alle società partecipate della provincia.

 

Tassotti ha dichiarato per mezzo stampa che la società Piceno Sviluppo, risulta essere in deficit e il presidente della provincia invece di sopprimerla per via dei costi di gestione troppo onerosi per la collettività, firma una convenzione di 822 mila euro per rimpinguare le tasche del nutrito consiglio d’amministrazione e del presidente della società che per l’occasione è Pietro Colonnella.

 

Il presidente della Provincia Massimo Rossi smentisce la notizia,”assurdo, il presidente di Piceno Sviluppo non è Colonnella, Tassotti è informato e sapeva delle dimissioni date da Colonnella l’otto luglio del duemilaquattro”. Con la delibera di giunta del ventinove dicembre l’amministrazione provinciale detta le linee della razionalizzazione delle società partecipate della provincia e in particolare della società Piceno Sviluppo.

 

Durante la conferenza viene letto il verbale della seduta di giunta, nel quale c’è scritto che la società Piceno Sviluppo costa troppo e non a caso nella delibera che gli assessori hanno votato è evidenziato “la società in futuro dovrà costare all’amministrazione provinciale non più di 40 mila euro”.

 

Piceno Sviluppo continua ad esistere in quanto il consiglio provinciale si è espresso favorevolmente assegnandogli il ruolo di sostegno all’economia anche tramite i finanziamenti regionali, nazionali e della comunità europea.

 

La delibera ha modificato una convenzione ed oggi stabilisce che il 70% degli 882 mila euro sono a sostegno alle imprese e il restante è destinato alla società, compreso lo sviluppo del contratto di programma per il turismo.

 

Per quest’ultimo l’Amministrazione provinciale sta raccogliendo le domande che dovranno pervenire alla segreteria di Piceno Sviluppo fino al 15 di dicembre e fa sapere che hanno risposto all’appello più di 60 aziende per una cifra pari a 200 milioni di euro e con l’ottica di un’occupazione per più di 300 addetti del settore.

 

Una parte dei soldi saranno finanziati dal Ministero dell’Economia e Finanze tramite il Cipe (contratto interministeriale per la programmazione economica) ed è destinato alle aziende che si trovano nelle zone depresse ad interesse comunitario (in linea con le politiche della comunità europea) e nel Piceno sono destinate alla conversione del distretto calzaturificio.

 

Dato che il Piceno Consind aveva elaborato un contratto di programma per il turismo, la domanda che sarà inviata al Ministero in primavera è stata unificata con quella del Piceno Sviluppo con l’intento di razionalizzare e rendere più efficace l’apparato amministrativo di tutta la Provincia.

 

È stato scelto il Piceno Consind come veicolo per ottenere il finanziamento in quanto è un soggetto legislativo più duttile ma alla società Piceno Sviluppo resta l’istruttoria delle domande.