Durante il consiglio provinciale irrompe in aula il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci e si incatena alle balaustre in legno del consiglio. Al seguito del sindaco accorrono il consigliere regionale Umberto Trenta, il consigliere regionale Guido Castelli e circa cinquanta cittadini del comprensorio arquatano.

 

Il gesto è apertamente riconducibile alla volontà del sindaco di insediare ad Arquata del Tronto un’azienda per l’imbottigliamento dell’acqua al fine di risolvere i problemi occupazionali del territorio.

 

All’ordine del giorno del consiglio c’era l’interpellanza del consigliere Raffaele Bassotti in merito “all’iniziativa Ciip per la ricerca di acque minerali nel comune di Arquata del Tronto” e la proposta del consigliere Luigi Trivellizzi e Fabrizio Cesetti relativa al “riconoscimento dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica”.

 

Nell’ultima settimana e in questi ultimi mesi ci sono stati diversi incontri che hanno avuto l’acqua come argomento di riflessione: l’acqua come emergenza ambientale, l’accesso all’acqua potabile è un diritto di tutti i cittadini del mondo e l’acqua come bene economico prezioso che fa gola a moltissimi investitori stranieri.

 

L’azione dimostrativa è cessata quando il consiglio provinciale ha dato la possibilità al sindaco Petrucci di esprimersi e dar voce alle sue istanze. Dalle parole del sindaco si possono carpire le difficoltà in cui versa la comunità arquatana e come un’industria di questo tipo possa contribuire a risolvere la situazione economico-sociale.

 

Ma è anche un intervento fiume dai toni forti che mette in discussione l’operato del consiglio provinciale accusandolo di demagogia nei confronti dell’argomento “Acqua” e di scarso interesse nei confronti della comunità montana di Arquata.

 

Il sindaco fa appello anche alla “democrazia partecipativa” accusando pubblicamente il Presidente della Provincia di non mantenere le finalità e i progetti elettorali. Rossi prende la parola subito dopo la fine dell’intervento del sindaco Petrucci ma ha difficoltà a parlare e si inquieta.

 

Questo perché è continuamente interrotto da Petrucci che ha avuto la “parola” in un ordinario consiglio provinciale, dal quale voleva risposte immediate e precise.

 

Petrucci lancia un ultimatum al consiglio dicendo che per il quindici di gennaio il consiglio si deve esprimere altrimenti tornerà alla carica con più gente e ancora più deciso tanto che dovrà intervenire l’esercito. Trenta con un sorriso definisce la nutrita delegazione di Arquata “No Global” mentre la Polizia parla con Guido Castelli tutto il gruppo si allontana dall’aula.

 

Dopo di che il consiglio provinciale ha continuato la normale trattazione dei punti all’ordine del giorno come la nomina nell’assemblea della Fondazione Carifermo del rappresentante designato dal Consiglio Provinciale o come l’atto di indirizzo per la razionalizzazione degli Enti e delle Società Partecipate, Piceno da Scoprire, Asteria, Tecno Marche, Ceii Marche Scarl, Piceno Sviluppo.