Il 19.11.2004 è stata approvata dal consiglio comunale di Folignano la adozione della variante al PRG . Avevamo chiesto un termine per poter esaminare gli atti e gli elaborati che ci erano stati consegnati solo il giorno precedente.

 

Dopo la bocciatura della Provincia, infatti, l’atto era stato completamente rimaneggiato e addirittura firmato da un tecnico diverso. Non più l’ing. Celani, sindaco di Ascoli, ma un tecnico comunale.

 

Cosa che appariva già di per sé meritevole di spiegazione approfondita stante la (già rilevata ) delicatezza  di un incarico con una così evidente commistione di interessi. Si ricorderà che non si possono far pianificare due territori a confine dalla stessa persona, nella sua duplice veste di sindaco di  Ascoli e di ingegnere per Folignano.

 

Il termine , purtroppo, non ci è stato concesso. Neppure una settimana, quando poi  l’amministrazione ha impiegato una settimana solo per farlo pubblicare (il venerdì successivo, il 26.11.2004).

 

La relazione dell’assessore non  è durata più di  un minuto. Cosa che non ci ha messo nella condizione neppure di apprendere in quella sede quali fossero le scelte strategiche del piano, gli aspetti politicamente rilevanti.

 

Sarebbe stato necessario spiegare, ad esempio, perché terreni di proprietà del sindaco passavano da verde ad aree di completamento, cioè edificabili. I cittadini tutti ,crediamo, avrebbero dovuto sapere quale era il motivo della scelta , quale sarebbe stato il vantaggio economico del primo cittadino, quale diverso valore avrebbe assunto quel terreno di sua proprietà e quale era stato l’interesse generale e strategico che aveva determinato tale decisione.

 

Il sindaco, infatti,  ha poi dichiarato, senza altra spiegazione, che la variante riguardava terreni sua proprietà, per cui non avrebbe preso parte alla discussione ed alla votazione. Così però non è stato. Infatti, lo stesso, come gli altri due consiglieri di maggioranza che hanno fatto la stessa dichiarazione, non si sono allontanati dall’aula durante la discussione e sono stati addirittura computati nel numero dei consiglieri che hanno garantito il numero legale.

 

 Infatti, al momento del voto, come è scritto nella ultima pagina della delibera, si dice che i consiglieri presenti sono 11, mentre i votanti 8. Ebbene,  i tre avrebbero dovuto essere addirittura assenti.In ogni caso, mai e poi mai, avrebbero potuto essere calcolati come presenti in grado di garantire il numero legale.

 

Senza di loro, infatti, non ci sarebbe stato il numero legale (che è di 9 consiglieri, la metà degli assegnati che sono 17) e il PRG non poteva essere approvato. La lo presenza ha reso possibile l’approvazione dell’atto, altrimenti impossibile.

 

La violazione è talmente evidente che non meriterebbe approfondimenti. Tuttavia, si osserva che ciò è espressamente previsto dalle leggi in materia. Perfino dall’art. 78 del D.L.vo 267/2000, richiamato nell’atto deliberativo.

 

Anche l’art.  17 dello statuto del comune di Folignano prevede l’allontanamento dall’aula di coloro che dichiarano di avere interessi personali . E’ chiaro che chi si deve addirittura allontanare non può mai considerarsi presente.

 

Anche l’art.19 del regolamento del consiglio comunale afferma che non ci computano nel numero dei votanti i consiglieri che si astengono dal prendere parte alla deliberazione perché interessati all’oggetto.

 

L’art. 20 , poi, stabilisce che al momento della votazione deve essere accertata la presenza dei consiglieri nel numero legale prescritto dalla legge. Essendo quindi una delibera non legittima la invieremo a tutte le autorità competenti al controllo.