Sciopero generale, che non ha risparmiato neanche la Riviera.

 

A San Benedetto i primi disagi si sono avuti nella mattinata dove alla Stazione sono stati soppressi tutti gli arrivi e partenze dalle 9 alle 13, orario prolungato fino alle 14.30 per i treni soppressi alla partenza da Pescara ed Ancona rientranti nella fascia oraria.

 

Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di dare solo informazioni, senza emissione di biglietti con lamentele di chi ha trovato insensata una scelta del genere:”Ci dicono gli orari e anche se partiamo nel pomeriggio non ci fanno il biglietto, a questo punto era meglio chiudere direttamente lo sportello!” afferma una signora davanti allo sportello.

 

Per quanto riguarda le scuole, le lezioni si sono svolte regolarmente per quei ragazzi che non si sono fatti prendere dall’”ondata sciopero” e con l’occasione hanno perso un giorno di scuola, in compenso li abbiamo trovato in giro per il mercato sambenedettese.

 

Agli uffici postali garantiti solo alcuni servizi, come le accettazioni di raccomandate e assicurate o la trasmissione di telegrammi e fax, file invece e rallentamenti per i pagamenti, con qualche malumore per attese fuori programma.

All'Ospedale Civile "Madonna del Soccorso" disagi in radiologia e laboratorio analisi con prestazioni su appuntamento non eseguite; è stato garantito il servizio di emergenza.

Il presidente della Regione Marche Vito D’Ambrosio, dal Brasile dove si trova in missione, al termine di un incontro con il presidente Lula definito emozionante, ha inviato il seguente comunicato:

“Aderisco pienamente allo sciopero generale di oggi indetto dai sindacati confederali. Sono al fianco dei lavoratori e dei pensionati che manifestano per difendere il loro reddito e i loro diritti. La Finanziaria che il governo sta per varare, che i sindacati hanno giudicato ingiusta, sbagliata e inadatta alla grave situazione economica del paese, sta per essere completata con l’emendamento-inganno sulle tasse, manovra anch’essa iniqua, inutile e sbagliata, che arricchirà i più ricchi e non avrà alcun effetto sulle famiglie e sull’economia. Contro questa politica economica manifestare è necessario. E le forze politiche del centrosinistra devono assumere, senza esitazione, la piattaforma dello sciopero come spunto per una grande campagna di mobilitazione contro questo governo e il suo primo ministro, che non esiterà a rovinare il paese pur di ritrovare il consenso perduto. Dobbiamo manifestare con il massimo di unità e di determinazione per difendere il nostro stato sociale, i diritti dei lavoratori, il futuro dei nostri giovani".