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“I 15 miliardi di lire inutilizzati per l’Università e gli altri ritardi del sindaco Celani”

Ascoli Piceno | Nota del gruppo consiliare DS al Comune di Ascoli Piceno: “le responsabilità per ciò che non è stato fatto non sono di altri”

di gruppo consiliare DS Comune di Ascoli Piceno

Sono recentemente apparsi articoli in cronaca locale in cui il sindaco Celani dichiara che la programmazione urbanistica comunale sarebbe stata assoggettata a lacci burocratici imposti dalla Provincia e dalla Regione, i quali avrebbero impedito la realizzazione dello sviluppo della città.

Tutti sanno, al contrario, che sono state attivate varianti urbanistiche definite ora come accordi di programma, ora come project financing, ora come programmi integrati ora come contatti di quartiere ecc..

Tali interventi, caratterizzati dalla episodicità ed attivati senza un progetto unitario e condiviso di sviluppo della città, dopo anni rimangono irrealizzati.

“Gridano vendetta” i quindici miliardi di vecchie lire ancora inutilizzati per la realizzazione del Polo Universitario. Così come, il progetto  “Case Minime” è stato bersagliato da sentenze del TAR, da ricorsi di altre ditte e dall’avversità dell’Istituto Autonomo Case Popolari.

Troppo facile asserire che le responsabilità siano di altri enti, non appare credibile che la Regione, la Provincia, l’Istituto Autonomo Case Popolari, l’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, il Tribunale Amministrativo Regionale abbiano tempo da perdere ad ordire trame per bloccare l’azione amministrativa del Comune di Ascoli Piceno.

Anche perché non ci risulta che gli altri 72 comuni della provincia abbiano mai lamentato vessazioni simili o abbiano denunciato congiure.

Una buona amministrazione non deve cercare capri espiatori per le sue inadempienze, deve dare risposte concrete sia ai cittadini che alle imprese. E soprattutto prima di iniziare una procedura, specie se complessa, ha il dovere di verificare che possa essere conclusa altrimenti corre il rischio di ingenerare false aspettative e di doversi difendere accusando.

Forse Celani dimentica di essere lo stesso Sindaco che, a dispetto dello statuto, non ha ancora presentato il suo programma di mandato. Potrebbe cominciare la sua missione di programmatore nel prossimo consiglio comunale per far conoscere ai cittadini, non dalle pagine dei giornali, ma da un documento ufficiale, quale è la sua idea di città e cosa intende fare per migliorare la qualità della vita dei sui concittadini.

Non ci risulta che ci siano Enti che lo ostacolino in quello che, per il ruolo che ricopre, è un dovere e non una possibilità.

03/11/2004





        
  



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