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Il perchè dello sciopero del 30 Novembre.

Ascoli Piceno | «La finanziara privilegia le classi più abbienti a scapito dei dipendenti, dei disoccupati e dei pensionati»

di Federico Biondi

Le associazioni sindacali in conferenza stampa ribadiscono il loro impegno per lo sciopero nazionale del trenta di novembre che nel capoluogo Piceno si terrà con il presidio dinanzi alla Prefettura a partire dalle ore undici e con la manifestazione che si terrà nel comune di Monteurano a partire dalle ore quindici.
 
Due iniziative che hanno il significato di appoggiare le proposte che la Cgil, la Cisl e Uil hanno lanciato a livello nazionale.
 
Lo sciopero è in riferimento alla manovra finanziaria che in questi giorni ha avuto alterne vicende e che ha dato sempre lo stesso risultato «penalizza i lavoratori dipendenti, i pensionati e i disoccupati facendo gravare su di loro le conseguenze di questi provvedimenti economici» dice Emidio Celani segretario provinciale della Cgil.
 
Per il segretario della Cgil la finanziaria dà più soldi a chi già li ha e li toglie a chi arriva a stento alla fine del mese.
 
Dalla conferenza emerge che anche la Confindustria non è molto favorevole alla manovra finanziaria, soprattutto in un momento come questo dove occorre un rilancio concreto per tutte le aziende che vogliono investire in ricerca e quindi innalzare la qualità dei prodotti.
 
Il segretario della Cisl Antonio Angelini racconta che tra qualche mese gli italiani cominceranno a subire le conseguenze delle scelta volute dal governo Berlusconi e propone di intervenire sui temi dello sviluppo «gli enti locali saranno penalizzati da questa manovra e questo è uno degli aspetti più preoccupanti».
 
I tagli alle comunità locali si traducono nella riduzione delle politiche infrastrutturali che sono fondamentali per stilare i piani triennali di intervento e nella riduzione delle risorse disponibili per le politiche sociali.
 
«Si dovrà pagare per avere accedere ai servizi socio sanitari – dice il segretario della Cisl e aggiunge – siamo al punto che la gente chiede dei prestiti per potersi curare e con questa finanziaria la situazione si aggraverà ulteriormente».
 
Per le associazioni sindacali i cittadini si sono accorti da tempo quali sono le ricadute di queste politiche sul territorio della Provincia di Ascoli Piceno e in generale per l’Italia. Queste problematiche emergono quando si va a fare la spesa, quando si devono risolvere problemi per la salute, quando bisogna pagare il mutuo della casa e quando si pensa alla prospettiva dei propri figli in termini occupazionali.
 
«Quello che oggi offre l’Italia è abbastanza chiaro per i cittadini del nostro paese – dice Celani – io penso ai sette milioni di pensionati a cui sono stati promessi un milione al mese e dove solo una minima parte li ha ottenuti, non mi resta che dire che tutto è abbastanza chiaro a tutti».

27/11/2004





        
  



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