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Abbasso la cementificazione della città!

Ascoli Piceno | La giunta Celani sta dando l’affondo finale.

di Pietro Cordoni, Emidio Catalucci, Marco Andreucci*

Per il giorno 15 novembre è stata convocato la Conferenza dei servizi per il progetto edilizio del Tirassegno a Porta Romana e per il giorno successivo (16 novembre) la decisiva Conferenza dei servizi per quanto riguarda Case Minime a Borgo Solestà.

L’intervento che la Giunta Celani propone per la degradata area di Case Minime (agli ascolani nota come "Shangai"), a Borgo Solestà, ha origine in risposta di una esigenza giusta ma utilizzata per interessi di parte. In effetti, la necessità di procedere al risanamento ed alla riqualificazione dell’intera zona è sotto gli occhi di tutti e non viene certo negata dalla sinistra che, da sempre, dà priorità alle esigenze delle parti più svantaggiate della società civile ed alla qualità della vita nella città.

Tuttavia si tratta di valutare, nella questione specifica, se l’intervento complessivo prospettato dalle due imprese private giudicate meritevoli di procedere nell’operazione, è davvero conveniente e rispettoso dell’interesse pubblico.

Nella valutazione vanno inclusi approfondimenti di natura sia quantitativa che qualitativa.

Per quanto riguarda i primi, sembra indiscutibile che gli interessi salvaguardati nella proposta siano proprio quelli dei privati proponenti: si tratta della realizzazione di cubature dell’ordine di 70.000 (settantamila!) metri cubi al di fuori di ogni regolamentazione vigente, per di più da realizzare in aree che dal punto di vista urbanistico sono lontane da quella di Case Minime (una si trova addirittura all’altro capo della città, in zona San Salvatore).

L’unico requisito presentato da tali aree è dunque quello di essere di proprietà dei richiedenti. Si consideri, ancora, che la cubatura di cui si è detto basterebbe per l’insediamento di circa 600 (seicento!) persone: ciò dovrebbe dare un’idea di quanto spropositata sia l’operazione anche al cittadino comune, che certo capisce che qui si sta parlando d’una popolazione pari a tre volte quella dell’intero comune di Palmiano, tanto per dire. A fronte di questo, che cosa darebbe il privato?

Niente per quanto riguarda gli alloggi popolari da realizzare per la permanenza nella zona degli ultimi residenti di Case Minime (questi interventi restano a carico dello IACP), ma solo il necessario per la sistemazione del verde attrezzato nell’area di risulta e la costruzione di un volume per la sede del Sestiere. Altri interventi attinenti alcune attrezzature commerciali (con i relativi parcheggi) vanno di fatto a configurare ulteriori vantaggi per il privato concessionario… Non dovrebbe essere troppo difficile, comunque, procedere ad una valutazione seria, corretta e trasparente (non di parte!) del dare ed avere da parte di tutti i soggetti – pubblici e privati – coinvolti: c’è da chiedersi come mai non sia stata ancora fatta…

Per quanto riguarda, poi, gli aspetti qualitativi dell’interesse pubblico coinvolto c’è senz’altro da chiedersi quali essi siano. La sede e l’attrezzatura di un Sestiere, a prescindere dalla loro entità economico-finanziaria (che andrebbe valutata a parte), costituiscono un valore assoluto altrimenti non attivabile? E chi stabilisce la loro adeguatezza e necessità? L’attrezzatura a verde attrezzato della area (poca) libera restante ha costi tanto proibitivi da non essere realizzabile direttamente? E’ a questo tipo di domande che dovrebbero cercare di dare risposta amministratori e cittadini in genere, non ad altre!

Noi Comunisti Italiani crediamo che deve essere recuperato il primo ed originario progetto di risanamento di "Shangai", che vedeva coinvolto l’IACP, considerando che per la quantità di nuovi alloggi popolari che effettivamente necessitano, le risorse economiche e finanziarie erano già state impegnate dallo stesso IACP di Ascoli Piceno.

*Segretario comunale del PdCI. Capogruppo consiliare. Consigliere di circoscrizione Borgo Solestà

27/10/2004





        
  



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