Quello che sta avvenendo in questi giorni presso l’Ipsia di San Benedetto è paradossale. Alcuni provvedimenti presi dal Ministero degli Esteri impediscono ad alcuni ragazzi albanesi, iscritti regolarmente all’Ipsia e che potranno essere ospitati presso il convitto della scuola, di poter frequentare le lezioni per l’anno scolastico in corso.

 

Un impedimento grave in quanto all’Ipsia di San benedetto, da otto anni, frequentano le lezioni anche ragazzi provenienti da altri paesi e in particolare dall’Albania. I corsi di studio non hanno mai subito rallentamenti e l’attività è finalizzata al sostegno per lo sviluppo dei paesi e in questo caso particolare dell’Albania.

 

Si parla spesso di aiuto allo sviluppo dei paesi più poveri ed oggi questa scelta politica ed etica appare grave in quanto produce anche dei danni economici al nostro territorio.

 

“L’interruzione di questo flusso di studenti – dice il presidente della provincia Massimo Rossi – che ormai si è consolidato, determina un danno dal punto di vista occupazionale ed economico per via degli investimenti effettuati dall’amministrazione provinciale”.

 

Prossimamente sarà inaugurato il convitto che all’amministrazione provinciale è costato quasi tre miliardi delle vecchie lire, all’interno del quale ci sono circa cinquanta addetti. Se la scelta del Ministero degli Esteri si dovesse ripetere negli anni, oltre all’attuale, si arriverebbe rapidamente alla chiusura dell’istituto con una vanificazione dell’investimento pubblico ed una perdita di ulteriori posti di lavoro.

 

È noto che il flusso di studenti italiani presso il convitto attualmente è piuttosto ridotto, quindi si regge molto sulla presenza di studenti stranieri, che è molto qualificante e accredita San Benedetto e quindi il territorio Piceno.

 

“Mi sono appellato a tutti i nostri rappresentanti, deputati e senatori - dice il Presidente  - affinché sia rimossa questa assurda restrizione e si possa continuare questa attività. La conferma di questi ostacoli produrrebbe un danno alla nostra economia locale che vive gia troppi problemi”.

 

Per il convitto è pensabile un futuro ricco di possibilità e prospettive. La presenza di allievi che provengono da paesi in via di sviluppo è importante per il numero, rendendo sostenibile l’investimento attuato dall’amministrazione provinciale e allo stesso tempo qualifica il territorio.