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Intervista a Giulio Cesare Giacobbe

| SARNANO- L'autore 'racconta' i suoi libri

di Loretta Del Bianco

Giulio Cesare Giacobbe, psicologo e dottore in filosofia, ha praticato analisi personale e formazione in psicoterapia presso l’Istituto di Psicosintesi a Firenze. Insegna Fondamenti delle discipline psicologiche orientali presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova, dove vive e lavora. Al Festival ‘Tra …monti e pagine’ ha presentato due libri : ‘Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita’ e, in anteprima, ‘Sei un adulto o un bambino?’, che sarà presentato a settembre a Mantova.
 
‘Sei un adulto o un bambino?’: a chi rivolge questa domanda?
E’ qualcun altro al di fuori del lettore che poi, questa domanda non ha molto senso se si parla di libri. Tutti noi dovremmo chiederci fino a che punto siamo diventati adulti, nessuno ha mai sviluppata una sola delle tre personalita delle quali parlavo prima, ma ha e deve averle, tutte etre:  quella genitoriale, dove risiede la capacità di aiutare gli altri, di donare qualcosa del proprio, quella adulta, con la quale io sono in grado di affrontare da solo i miei problemi , le mie necessità, e quella bambina, dove io sento il bisogno di chiedere agli altri, ma dove si distingue la capacità di chiedere scusa quando si sbaglia e chiedere aiuto quando ce n’è bisogno. E’ una domanda universale, tutti noi dovremmo porcela.
 
 
Come mai ha scelto proprio Sarnano per presentare il suo libro?
Non l’ho scelto , è Sarnano che ha scelto me…Sono stato invitato dalla giornalista Rai Maria Grazia Capelli, che mi ha strappato l’anteprima del festival di Mantova.
 
Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita: un libro adatto a tutti e molto chiaro.
Ma, adatto a tutti quelli che sono dotati di un cervello e che invece lo utilizzano per farsi del male. Il cervello è stato creato per risolvere problemi normalmente non risolvibili dagli animali. Infatti l’uomo è un animale, ma dotato di un cervello molto più sviluppato.
 
Quali sono le nevrosi  per le quali c’è maggior bisogno di leggere il suo libro?
Nevrosi depressive e quelle ansiose soprattutto. Sono le più gravi perché in Italia non c’è una coscienza popolare della psicoterapia e non esiste una psicoterapia in grado di curare veramente le persone. Infatti è per questo che io sono andato a studiare negli U.S.A., perché lì usano l’approccio pragmatico, che secondo me è molto più valido di altri.
 
Lei, oltre ad essere uno scrittore è anche uno psicologo: quanto ha inciso la sua professione nella scelta dei temi trattati?
Totalmente, perché è la professione che esercito attualmente. Se avessi fatto il geologo, avrei scritto un libro sulla storia della Terra.
 
Giulio Cesare Giacobbe, un uomo senza mezzi termini, un pensatore, capace di spiegare cose complesse con parole semplici. Al pubblico di Sarnano ha fatto scoprire l’utilità della sofferenza, nella quale risiede la più grande occasione di crescita e il rapporto col cosmo, che l’uomo occidentale sta perdendo, al contrario degli orientali. Un mondo troppo veloce e violento, guerriero, maschile, il nostro, un mondo più calmo e riflessivo, pacifico,  femminile, quello orientale. Il segreto della felicità? Essere presenti nella realtà in ogni momento della nostra vita, diventare osservatori dei nostri pensieri. Godersi la realtà per quello che ci offre, e non soffrire cercando quello che non c’è. E poi dice che non è saggio….!

30/08/2004





        
  



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