La possibilità di ascoltare due opere liriche come la “Carmen” e la “Traviata” a Ripatransone (lunedì 19 e martedì 20 luglio, nell’ambito del primo ROLF: “Ripatransone Opera Leonis Festival”) è forse il principale evento culturale dell’estate, non soltanto in collina.

 

Ma le presenze al convegno di presentazione non sono state da meno: dal “mitico” baritono Giuseppe Taddei, al direttore d’orchestra Maurizio Arena, al musicologo Giuseppe Pintorno, fino alla professoressa Brunilde Neroni, figlia del basso ripano Luciano (1909-1951). L’incontro si è svolto sabato 17 luglio dalle 18 al Teatro Mercantini di Ripatransone, come “primo atto” del festival, ed è stato moderato dal baritono Ettore Nova, direttore artistico del festival, impegnato in entrambe le opere che verranno rappresentate.

 

A Taddei e Arena sono stati consegnati i primi riconoscimenti “Opera Leonis Festival”: due sculture di Nazareno Tomassetti, che è salito sul palco insieme al figlio Danilo dell’associazione culturale “Arca dei Folli” (che ha collaborato all’allestimento del festival) e alla soprano Ambra Vespasiani, interprete di Carmen lunedì sera. A tutti i relatori il sindaco Paolo D’Erasmo ha donato libri su Ripatransone pubblicati di recente. Presenti in sala, e salutati da Nova, il prof. Giorgio Cegna, Gran Cancelliere della Confederazione Internazionale dei Cancellieri Crociati, il direttore d’orchestra americano (di origini italiane) Raffaele Ponti, il compositore Euro Teodori.

 

Giuseppe Pintorno ha introdotto da un punto di vista storico le due opere che verranno rappresentate. Il maestro Arena ha emozionato il pubblico sedendo al pianoforte ed evocando alcuni brevi passaggi operistici. Il maestro Taddei, come pure Brunilde Neroni, hanno ricordato la figura di Luciano Neroni, raccontando aneddoti vissuti in prima persona (Taddei, per esempio a proposito di un “Simon Boccanegra” interpretato con Neroni a Venezia) o appresi nel corso di ricerche (Brunilde Neroni non ha mai conosciuto il padre, morto nel 1951). Taddei ha raccontato gustosi aneddoti, scherzando persino sulla sua prigionia di due anni durante la Seconda Guerra Mondiale, oltre che sui suoi memorabili pasti con Luciano, in tempi andati di difficoltà.