“qualche populista perdigiorno sulla stampa locale, lamenta continuamente l’enorme pressione fiscale che l’Amministrazione Comunale impone . . .” Gli amministratori, non avendo elementi per replicare, ricorrono ad offese ed a  “diktat”  che credevamo morti con Stalin ed Hitler. Da Signore, rispondo solo con una citazione: “La libertà di informazione va rispettata anche e soprattutto quando è scomoda” (Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL, parafrasando Voltaire). E’ la democrazia senza aggettivi, non quella  “sinistra”.

 

Comuneinforma, estrapolando dati dal BUR Marche, afferma che su 246 Comuni delle Marche, ben  156  hanno un livello di tassazione superiore ad Acquasanta e che la pressione tributaria media per abitante è sotto la media regionale. Come al solito, si riporta solo la parte che fa comodo.

 

LA  TRISTE  REALTA’.  Ad Acquasanta la pressione fiscale cresce vertiginosamente rispetto agli altri Comuni delle Marche.Non solo, mentre Acquasanta

§  dal  1995  al  2001 ha aumentato le tasse dell’  89,2%,  Serravalle di Chienti (MC) le ha ridotte del  26% ! 

§   dal  1997 (inizio della  “Era  DS”  ad Acquasanta) al  2001 ha aumentato le tasse del  33,3%,  Monte Cavallo (MC) le ha ridotte del  46% !  

 

DETTAGLI  Dal  1995  al  2001  i tributi locali sono aumentati del

Rispetto ai  256  Comuni delle Marche, 

a)  Acquasanta perde  67  posizioni  (11  all’anno) 

b)  235  Comuni hanno aumentato le tasse meno di Acquasanta (in %)   

c)   20  Comuni hanno ridotto le tasse, tra cui  Serravalle di Chienti (- 26%), Gradara  (- 9%) e Visso (- 9%).

 

Dal  1997  -  inizio della  “Era  DS”  -  al  2001  i tributi locali sono aumentati del

Rispetto ai  256  Comuni delle Marche, 

a) Acquasanta perde  40  posizioni  (10  all’anno) 

b) 196  Comuni hanno aumentato le tasse meno di Acquasanta (in %) 

c)  45 Comuni hanno addirittura ridotto le tasse, tra cui  Monte Cavallo (- 46%), Osimo (- 31%), Visso (- 22%), Force, Gradara, Pedaso, Amandola e Comunanza.

 

NOTE: Non scrivo per discreditare Acquasanta; alla propaganda rispondo con la verità.

Facile attribuire la responsabilità dei guai di Acquasanta a chi li denuncia e ne scrive.

Dare notizia di un fatto non significa commetterlo. Le tasse le aumentano gli amministratori, non chi ne scrive.

 

Comuneinforma viene pubblicato a spese di noi cittadini; malgrado ciò, è vietato a noi (ed ai Consiglieri di minoranza) l’accesso ed il diritto di replica diretta.

E’ giusto? Mi auguro che tutto il Consiglio vorrà evitare che d’ora in avanti il denaro pubblico venga utilizzato per fare propaganda di parte o per scrivere verità asservite al potere.