La giornata di sabato è stata vissuta all’insegna della tradizione popolare. È iniziata in mattinata  con la presentazione del libro Tra Sant’Emidio e la Sibilla al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno e si conclusa in tarda serata al Fermo Posta di Campolungo.

L’iniziativa editoriale realizzata dall’attuale amministrazione comunale, con grande sensibilità dell’assessore alla cultura Andrea Maria Antonini, è stata affidata al professore Mario Polia.

L’indagine del territorio, condotta da Mario Polia, ha dimostrato che nel Piceno c’è la coesistenza di varie anime, una pre-cristiana o pochissimo cristianizzata e l’altra profondamente crisitiana. “Entrambe le anime sono vere e non sono in contrapposizione - dice il professore - sono l’eredità colturale e spirituale di un popolo che ha fatto proprio il flusso delle culture che si sono avvicendate, in millenni di storia, in questa terra”.

Dalle quattro del pomeriggio in poi, tutto si è spostato al Fermo Posta di Campolungo dove i veri artefici della festa sono stati: Giulio Cavilli di anni ottanta ex salariato di Campolungo ora custode della chiesa, Ballatori Caterina che è anche nel libro Tra Sant’Emidio e la Sibilla, Gino Vitelli che ha abitato al Fermo Posta e la moglie la Signora Adriana Vitelli. Senza scordare Franca Di Emidio, Vittoria Bernardi e Giuliano Firmani.

Un pomeriggio dove si è parlato delle tradizioni della terra, attraverso il significato della festa, partecipando ai giochi popolari, mangiando il cibo preparato presumibilmente come una volta, ascoltando e ballando musiche (in questo caso della Compagnia del Saltarello) e visitando il museo della civiltà contadina.