Il concerto di ieri sera, venerdì 9 maggio, è di quelli che resteranno bene impressi nella memoria dei fortunati presenti. Trattavasi di serata-evento con doppia presentazione: dell'Orchestra Internazionale d'Italia, che ha stabilito la propria residenza ad Ascoli, e del progetto 'Ascoli città per la musica'. Ne hanno parlato l'assessore alla Cultura del Comune Andrea Maria Antonini e il sindaco Piero Celani dopo l'esecuzione del primo brano, il 'Va' pensiero' di Verdi eseguito in collaborazione con il Coro del Teatro Ventidio Basso, diretto dal maestro Josè Maria Sciutto: validissima formazione.

La serata è andata avanti con la famosa Ouverture in si min. Le Ebridi (La grotta di Fingal) op. 26 di Felix Mendelssohn (1809 -1847): non meno che nel brano precedente si sono qui apprezzate le doti dell'orchestra e del trentanovenne direttore cinese Lü Jia, che con essa collabora regolarmente. A questo punto, senza nulla togliere ai precedenti, l'apparizione di Viktoria Mullova, recante Stradivari 'Julius Falk' del 1723 con sospette corde di budello in luogo delle tradizionali metalliche. Abito nero con specie di appariscente rete rossa sopra, di stilista certamente noto, ma ahimé non per noi. Esecuzione del noto e magnifico Concerto in mi min. op. 64, pure di Mendelssohn (Allegro molto appassionato, Andante, Allegretto non troppo/Allegro molto vivace. Tempi, come si sa, senza interruzioni). Vale questo: che un conto è sapere della fama di questa violinista ed ascoltarne nel chiuso delle nostre stanze le registrazioni. Altro è assistere dal vivo ad un'esecuzione non solo perfetta, non solo sicura e senza esitazioni, ma anche fatta di un suono stellare: tecnica, musicalità, strumento. Una perla.
Peccato le assenze in platea. Uno si chiede: a cosa si è abituati nella nostra provincia se un concerto così non basta a fare il pienone, con folla di esclusi lacrimante fuori dal teatro?

Ad ogni modo: Mullova rientrata nel camerino, pausa. Finale di serata con la Sinfonia n. 8 in sol magg. op. 88 di Antonin DvoYák (1841 - 1904). Anche qui brano noto e molto bello e molto melodico. Gli applausi non sono davvero mancati, il pubblico (quello che c'era) è stato attento: non mancheranno racconti alle rispettive discendenze!