Una vita difficile finita la notte scorsa in maniera tragica. Gabriele R., 40 anni, sambenedettese, si è tolto la vita lanciandosi con una corda al collo nella tromba delle scale della sua abitazione, nel centro storico della città. Prima di morire ha lasciato una lettera d'addio ai parenti.

La tragedia si è consumata intorno a mezzanotte. L'uomo, con un passato segnato da tanti problemi, da qualche tempo viveva con la zia. Ieri sera, forse esasperato da una situazione personale, Gabriele R. ha deciso di farla finita. Ha legato una corda alla ringhiera delle scale, è uscito da casa, si è messo il cappio intorno al collo e si è lasciato cadere nel vuoto. E' morto subito dopo.

 A dare l'allarme sono stati i parenti che vivono nella palazzina. Sul luogo è intervenuto il commissario Patrizia Carosi e gli agenti del Commissariato. Il corpo è quindi stato trasferito nell'obitorio dell'ospedale dove domani mattina il medico legale Claudio Cacaci, su incarico del magistrato Carmine Pirozzoli, eseguirà una ricognizione cadaverica.

Gabriele R., marittimo, era molto conosciuto in città. All'origine del gesto disperato sembra ci siano problemi personali che non era riuscito a risolvere e che la notte scorsa lo hanno spinto al suicidio.