Il Pescara sta gettando la maschera. Non c'erano molti dubbi sul valore e il peso specifico della squadra abruzzese costruita chiaramente per andare in serie B. Ma il sorprendente Martina, unito all'inizio tambureggiante di Crotone ed Avellino, fanno ritenere che i giochi nel girone B della serie C1 non soltanto siano apertissimi ma soggetti a svariate variabili.

La prima che viene in mente riguarda proprio il Pescaea capolista. L'organico è eccellente, con il direttore sportivo Andrea Iaconi che stavolta (anche sugli errori e i limiti di un anno fa) ha messo in piedi un organico davvero completo, ma gli umori della piazza condizionano parecchio il lavoro di Ivo Iaconi che è passato ripetutamente tra le forche caudine di una tifoseria impaziente e spazientita alle prime difficoltà.

Ha avuto i suoi problemi il Pescara ma quando l'allenatore Iaconi ha passato la bufera di un esonero minacciato ed annunciato (in verità addirittura prospettato da lui stesso che si diceva pronto a dimettersi), ecco che il Pescara ha cominciato a correre.

Il Martina resta una splendida realtà e chi insegue ritiene - a ragion veduta - che tutto sia possibile. Se il Pescara, tuttavia, farà il Pescara c'è ragionevolezza di ritenere che abbia qualcosa in più delle rivali. Oltre ad essere forte, sa anche essere squadra cinica e camaleontica. Alla ripresa del campionato con altri scontri diretti di fuoco (Martina-Samb e Crotone-Pescara) avremo ulteriori elementi per mettere a fuoco la corsa al primo posto. Ma il ritorno prepotente dei pescaresi è un segnale chiaro al girone. Anzi chiarissimo.