E' finito con due condanne ed una assoluzione il processo a carico di tre medici del reparto di psichiatria dell'ospedale Mazzoni di Ascoli accusati di omicidio colposo in relazione alla morte del 23enne Marco Mancini. Il giovane, morì il 7 settembre del 1996 dopo essere stato ricoverato in trattamento sanitario obbligatorio dopo un incidente stradale. Maria Vizza e Giorgio Mariani sono stati condannati a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) ed al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro a favore dei familiari che hanno chiesto un risarcimento danni di 3 milioni di euro. Assolto "per non aver commesso il fatto" il dottor Enrico Iommetti.
Il giudice ha ordinato la trasmissione degli atti alla procura perché si indaghi sull'operato di un medico del pronto soccorso che quel giorno visitò Mancini prima di trasferirlo in psichiatria.

Per l'accusa, sostenuta dal pm Umberto Monti, la morte, sopraggiunta per arresto cardiocircolatorio, sarebbe riconducibile alle lesioni traumatiche cerebrali riportate nell'incidente stradale che il giovane ebbe prima del ricovero, concasualmente collegate all'assunzione di barbiturici ed alcol in paziente che all'atto del ricovero fu sottoposto a sedazione farmacologica e coercizione fisica e che non sarebbe stato in alcun modo valutato dal punto di vista neurologico. Una tesi che ha convinto il giudice Cossignani che non ha invece tenuto conto (a quanto pare) delle conclusioni della perizia ordinata dal tribunale in base alla quale era stato stabilito che i medici non avevano responsabilità alcuna sulla morte del paziente.