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La metamorfosi incompleta della politica "logica" di Ceriscioli sulla questione dell'Ospedale unico

San Benedetto del Tronto | Narcisi;" Noi diciamo: "Più che QUANDO, è molto più importante dire subito DOVE...".

di *Dott.Mario Narcisi

il Dott. Mario Narcisi

Abbiamo assistito, in questi ultimi mesi, a tempestive repliche del governatore Ceriscioli alle dichiarazioni di Politici, Tecnici, Giornalisti e Organi istituzionali che ipotizzavano e suggerivano - re melius perpensa-, un assetto e distribuzione della rete ospedaliera nel Piceno diversa da quella scaturita dal suo Algoritmo utilizzato dalla Regione per scegliere l'allocazione della nuova struttura; è pur vero che tale scelta era stata votata il 2 Agosto2018 dal Collegio dei Sindaci dell'AV 5, ma va detto che tale Collegio non era rappresentativo della Popolazione Picena, visto che si era votato con un criterio diverso da quello che è stato usato, recentemente, per il rinnovo del Presidente della Provincia, dove ogni Comune ha avuto un peso differente e basato sul numero dei rispettivi abitanti.

Queste repentine repliche sono comparse sulla Stampa e on-line, a ritmo frenetico, specificatamente l' 8-9-18 e 21-9-18, in occasione delle Feste dell'Unità a Grottammare e a Colli del Tronto, con argomentazioni inconsistenti, immortalate dalle rispettive video-interviste rilasciate dal Governatore le cui dichiarazioni invitiamo tutti a riesaminare.

Clamorosa è stata l'affermazione sarcastica di Ceriscioli contro il Bacino di Utenza sulla Costa, che, secondo lui, sarebbe inesistente in Riviera, poiché utilizzatore più della Sanità privata. Infatti egli afferma: " I pazienti che attrae il Piceno vanno prevalentemente nelle Cliniche private", e di conseguenza, rincara il Governatore: "Ospedale unico a bando nel 2019 e no a due Presidi nel Piceno".

Altra successiva replica, in ordine cronologico, è stata quella rivolta a Urbinati che, inaspettatamente , convergendo sulla tesi della coesistenza nel Piceno di un Ospedale di 1° liv. e uno di Base, aveva affermato che essi potevano convivere nella stessa A V 5 del Piceno, a condizione che si fosse espresso favorevolmente il Collegio dei Sindaci e che comunque la Conferenza dei Sindaci è sovrana e poteva tornare a proporre nuove soluzioni per l'ubicazione del nuovo Ospedale. Questo è quanto proposto dal Consigliere regionale e capogruppo PD Fabio Urbinati che avrebbe ipotizzato la modifica della sede per l'Ospedale unico, come è emerso nell'incontro di Ponterotto del 19-9-18 su " L'Ospedale di 1°liv.sulla Costa e di base ad Ascoli", con i Presidenti dei Comitati di quartiere di SBT, a suggello di una ritrovata sintonia tra i Cittadini, l'Amministrazione comunale e la Regione. Nel frattempo anche il Consiglio Comunale di SBT si era espresso per il nuovo Ospedale sulla Costa.

A questa apertura anche da parte della Regione , come fatto trapelare dal Consigliere regionale Urbinati, il Governatore ha subito replicato, il 17-10-18, ribadendo fermamente che nel Piceno c'è posto solo per un solo Ospedale , nella sede scelta dalla Conferenza dei Sindaci il 2 -8-18 e assolutamente di d 1° livello, rafforzando che : " Su un solo Ospedale e di 1° livello, non ci sono dubbi" e " l'importante è andare verso una unica struttura di eccellenza, perché i cittadini chiedono servizi di qualità, non un Ospedale a cento metri da casa". Bella coerenza !! (Vedi " La doppia sanità di Ceriscioli", su Riviera Oggi del 19-10-2018 ).

Vorremmo ricordare a Ceriscioli che anche il dott. Giuseppe Zuccatelli, molto vicino, in passato, al Governatore , grande teorico nazionale e fautore degli accorpamenti in materia di Sanità (vedi l'ASUR Marche), pare oggi rinnegare certi suoi concetti del passato, per una Sanità in continuo adattamento verso l'assistenza ospedaliera che deve dare molta più attenzione ai bisogni delle persone e dei territori: "Il modello di centralizzazione va superato" come ha dichiarato al "Corriere della Romagna" del 3-4-2018 e alla Conferenza dei Sindaci sulla Sanità del Piceno del 9-3-2018. Di queste riflessioni dovremmo tutti farne tesoro , visto l'andamento disomogeneo dell'attuale Assetto sanitario regionale e principalmente dovrebbe tenerne conto il professore Ceriscioli!.

Eppure non è così. L'insistenza e la tempestività con cui Ceriscioli ribadisce le sue affermazioni, l'insistenza sul luogo, sul numero, sul contenuto dell'Ospedale unico del Piceno contro le più logiche considerazioni che una persona di buon senso farebbe, raffrontando la Mappa sanitaria delle cinque Aree Vaste delle Marche , associate a molte altre evidenze sociali e politiche, che stanno caratterizzando la gestione Ceriscioli, sono veramente imbarazzanti.

Il mantenimento per sé della Delega alla Sanità fin dalla sua elezione a Presidente della Regione Marche, la doppia logica e doppia Sanità in auge nel Nord e nel Sud delle Marche, il tentativo di introdurre le sperimentazioni gestionali pubblico-private nella Sanità regionale, permettendo ai privati di usare le strutture e attrezzature pubbliche e consegnando quindi le chiavi della Sanità pubblica al privato con la proposta di Legge regionale n.145/17, l' Accordo Asur-Interporto di Iesi con il quale la Regione acquista una Palazzina-uffici da destinare alla sede del 118 regionale e a magazzino regionale del farmaco, come Polo logistico di tutto il sistema sanitario regionale, per rilanciare quella infrastruttura interportuale e risanare i bilanci della Partecipata (vedi AnconaToday, 28-12-2018) , alla DGR n. 1623 del 27-11-18 con la quale si trasforma l'Azienda Ospedaliera ( Ospedali riuniti Marche Nord) di Pesaro da 1° livello a 2° livello, come quello di Torrette-Ancona, sono tutti episodi e notizie che creano molte perplessità e stimolano molte riflessioni in merito alla questione dell'Ospedale unico del Piceno , della sua sede e principalmente del suo contenuto. Il prof. Ceriscioli dovrebbe spiegarci per quale motivo le regole della sua Sanità non valgono per questo territorio del Sud delle Marche.

Ora se ne sono accorti tutti della doppia logica del prof.Ceriscioli nel riordino della Rete ospedaliera e nella gestione della Sanità pubblica nelle Marche . Anche Riviera Oggi, con l'ottimo articolo della "Doppia Sanità" di Carlo Fazzini, prende posizione sulla politica faziosa della Regione che, da tempo, con il consigliere De Vecchis, avevamo denunciato.

Ultimamente , sotto la spinta dei 16 Sindaci dell'AmbitoTerritoriale 21, si è fatta strada l'ipotesi che un Ospedale di 1° livello sulla Costa e uno di Base sarebbero possibili e necessari nel Piceno. Verso questo obiettivo andrebbe il "Protocollo salva Fano", proposto dal consigliere regionale Urbinati e votato dal Consiglio, che dovrebbe fungere anche da riferimento per nostro territorio.

Sull'ipotesi del doppio Presidio, ora, c'è l'apertura dello stesso Ceriscioli a condizione che solo uno sia di 1° livello e sia ubicato dove decideranno i Sindaci dell'A.V. 5, di nuovo chiamati a votare prossimamente, con il vecchio sistema del voto uninominale.
Sembra tutto una farsa , poiché esistono delle Leggi che regolano questa materia della Distribuzione dei Presidi ospedalieri sul territorio e specialmente perché queste votazioni vengono fatte nello stesso preciso momento in cui per Pesaro si decide la trasformazione dell'Ospedale Az.Ospedaliera da 1° a 2° livello e per il Piceno si impone un Ospedale "assolutamente" di 1° livello e unico.

Ecco perché l'insistenza e la tempestività con cui il prof. Ceriscioli ribatte e ribadisce che solo un Ospedale di 1° livello deve essere l'unico Ospedale del Piceno, è imbarazzante, sia per chi ascolta o legge ma principalmente dovrebbe esserlo per chi insiste e pronuncia queste affermazioni senza porsi alcun dubbio, nonostante le osservazioni ricevute. Evidentemente è alta la posta in palio per il Presidente e l'esito della operazione , ovvero che l'Ospedale deve essere innanzi tutto di 1° livello, unico, e lontano dalla Costa , deve essere assolutamente portato a termine e deve essere un obiettivo irrinunciabile.

Non ci meravigliamo più della ostentata sicurezza con cui il Professore sottolinea che il nuovo Ospedale unico, assegnato al Piceno, non potrà avere certe Specialità medico-chirurgiche, che sono presenti solo in Ancona e, ora,... anche a Pesaro ! Perché solo il Piceno dovrebbe essere chiamato ad alimentare la Sanità Dorica che, oggi, appare sovradimensionata?
Vogliamo, solamente, senza aggiungere altro, cogliere questa occasione per ricordare al Presidente Ceriscioli due fatti :
1°) la DGR n.38 del 16-12-2011, che approvava l'Azienda Ospedaliera Marche Sud del Piceno, e
2°) la DGR n.271 del 9-2-2010, con cui si istituiva la Neurochirurgia a S.B.T. ,
Delibere che , a tutt'oggi, non son state mai bocciate ma restano "congelate" in Regione. Sarebbe da condannare, dal punto di vista dell'Urgenza e dell'Emergenza Sanitaria Territoriale, qualsiasi influenza interferisca con la scelta della giusta distribuzione della Rete Ospedaliera nell'A.V.n.5.

Abbiamo sempre pensato che l'Ospedale Unico fosse la cosa migliore da fare dal punto di vista economico e scientifico purchè fosse ubicato sulla Costa nel rispetto delle Leggi nazionali e delle Delibere regionali ma visto che, con un gioco di prestigio (vedi l'algoritmo), la sua collocazione non viene indicata sulla Costa ma a Spinetoli e per di più deve essere "assolutamente" di 1° livello, mentre a Pesaro si legittima, solo ora, l'Az.Osp al 2° liv. ( vedi le "Domande senza risposta"della CGIL di Pesaro sul Corriere Adriatico di venerdi 18-1-2019), è imprescindibile puntare, per equità, alla stessa dislocazione e organizzazione degli Ospedali utilizzate nelle altre Aree Vaste delle Marche.

Alla luce di tutte queste circostanze e osservazioni confidiamo che i Sindaci dell'A.V.n.5, riconvocati per ridiscutere la soluzione dell'assetto della Sanità pubblica del Piceno, usino la stessa "logica" che ha guidato le scelte regionali, di oggi e del passato, per l'A.V. di Pesaro e Ancona e che non abbiano timore di sostenere molto concretamente che, più che QUANDO, è molto più importante dire subito DOVE ubicare il nuovo Ospedale, poiché sicuramente l'Ospedale di SBT, così come è combinato, non può andare oltre. Né pensiamo che dovrebbe essere considerato un disonore per il Capoluogo di Provincia, viste tutte le caratteristiche del territorio e i vantaggi delle infrastrutture presenti e più volte illustrate, avere vicino un grosso Ospedale, come non lo è per Forli con Cesena. 
                                                                                                                                                                                                                                               
*Ex Direttore del DEA dell'Ospedale di S.B.T.e Rappresentante provinciale dell'AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani

30/01/2019





        
  



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