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“In Art Special- Un’opera in sospeso” a San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto | L’Associazione Rinascenza per i paesi colpiti dal sisma: domenica 9 settembre appuntamento speciale della rassegna In Art con “Un’opera in sospeso”, dalle ore 18,15 presso lo chalet ristorante “Da Federico” a San Benedetto del Tronto.

di Elvira Apone

Un'opera in sospeso

Domenica 9 settembre, a partire dalle ore 18,15, presso lo chalet ristorante “Da Federico” di San Benedetto del Tronto, è in programma “In Art Special- Un’opera in sospeso”, un appuntamento speciale della rassegna In Art, organizzato dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini e con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto. “Un’opera in sospeso” è una iniziativa a favore dei paesi colpiti dal terremoto nel 2016, che ha previsto, durante la seconda edizione della rassegna In Art, la raccolta di libri destinati a queste terre. Rinascenza, dopo aver saputo del progetto di costruzione di un Nuovo Polo culturale a Camerino, ha pensato di indirizzare la donazione proprio a questo centro. In occasione di questo evento speciale, varie arti si metteranno a disposizione di questa importante iniziativa, in cui sono stati coinvolti scrittori, case editrici, librerie, amici e chiunque abbia voluto contribuire e, quindi, donare opere letterarie. L’associazione culturale Rinascenza, nata nel febbraio 2016, è una realtà giovane, dinamica e creativa, con al suo attivo due edizioni della rassegna In Art, più di trenta eventi cui hanno preso parte artisti di calibro nazionale e internazionale nel campo della narrativa, della musica, della fotografia, della poesia,  del mosaico e della recitazione allo scopo di condividere con il pubblico, in contesti informali e accessibili a tutti, la bellezza che in ogni forma d’arte trova la sua più perfetta incarnazione, e, nonostante le ben poche risorse economiche a disposizione, non ha voluto rinunciare alla possibilità di offrire un aiuto concreto ai paesi colpiti dal sisma.

Il programma della serata, che inizierà a partire dalle 18,15 e sarà presentata dall’attore e regista fermano Gianluca Marinangeli è, anche questa volta, ricco, vario e di altissimo livello. Gianluca Marinangeli ha conseguito il diploma in “Arti teatrali e dello spettacolo”, per poi frequentare numerosi stage in ambito teatrale e cinematografico con artisti quali Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo e, nell’ambito della produzione, con Giuseppe di Gangi, Direttore di Produzione di Paolo Sorrentino. Ha recitato in teatro con diverse compagnie e al cinema in vari cortometraggi; nel 2014 ha debuttato al cinema in Italia e in Svizzera con il lungometraggio “I Corsari”, del quale era co-protagonista e produttore esecutivo, nel 2015 è stato attore e Direttore di produzione della serie web “Il Trittico”, finalista in più Festival nazionali. Da febbraio 2018 porta in scena il monologo “L’Uomo de coniglio” scritto dalla drammaturga uruguaiana Ana Magnabosco e tradotto dalla regista uruguaiana Monica Menosse Hutton” e il monologo “La sindrome del terzo panino” del quale è anche autore.

La serata si aprirà, dopo i saluti delle autorità presenti, con la consegna ufficiale dei libri raccolti ai referenti del Nuovo Polo culturale di Camerino, cui seguirà la presentazione del libro “Cronache dalle macerie. I racconti dei soccorritori in un mondo sottosopra.” (Nuova Dimensione Editore) di Stefano Zanut, con cui dialogherà Elisabetta Schiavone, mentre alcune letture saranno affidate a Gianluca Marinangeli.

Architetto e Direttore Vice Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Stefano Zanut  vanta una trentennale esperienza nel campo della sicurezza e del soccorso attraverso il coordinamento di scenari emergenziali complessi come terremoti, alluvioni e eventi di natura tecnologica su cui ha scritto numerosi contributi tecnico-scientifici.

In “Cronache dalle macerie” si misura per la prima volta con il racconto di queste esperienze, raccontando il dietro le quinte del lavoro dei soccorritori durante le tragiche settimane dei terremoti che hanno scosso il centro Italia tra l’agosto e l’ottobre del 2016. Oltre trenta testimonianze orali che l’autore ha raccolto tra i suoi colleghi impegnati ad Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia e in tanti altri paesi e che, per la prima volta, svelano un mondo sconosciuto ai più, dove le competenze tecniche si mescolano al calore umano. Piccole grandi storie di emergenza quotidiana, fatte di emozioni e adrenalina, di coraggio e paura, di solidarietà data e ricevuta. I proventi ricavati dalla vendita di questo libro sono destinati alla sezione AISM di Ascoli Piceno per un progetto dedicato alla Sicurezza Inclusiva.

Architetto e dottore di ricerca, Elisabetta Schiavone esercita la libera professione, è attiva nel mondo del volontariato, in ambito sociale e culturale ed è membro del consiglio provinciale della sezione AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Ascoli Piceno. Docente, coordinatrice di progetti e autrice di contributi scientifici in tema di progettazione universale e sicurezza inclusiva, è anche membro dell’Osservatorio sulla Sicurezza e il Soccorso alle persone con esigenze speciali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Dopo la presentazione del libro di Stefano Zanut, verrà illustrata a tutti i presenti la mostra fotografica “Scappa curri, va’ a la scola” di Alberico Ceccarelli. Appassionato di fotografia sin da giovanissimo, è stato docente di tecniche di stampa presso la Scuola Romana di Fotografia, dopo diverse esperienze a fianco di fotografi illustri, tra cui Renè Burri, che lo ha fatto innamorare definitivamente della fotografia. Diversi i film famosi a cui ha lavorato: “Le ultime 56 ore” di Claudio Fragasso nel 2009, “Il grande salto” di Giorgio Tirabassi nel 2016, "Din don" di Paolo Nurza nel 2018, di cui sta curando anche la realizzazione del fotolibro. Attualmente lavora come fotografo di scena.   

Nato sulla spinta emotiva dopo il terremoto dell’agosto 2016, “Scappa, curri, va’ a la scola” è un progetto che si è svolto nell’ottobre dello stesso anno insieme ai bambini della Scuola elementare di Amatrice che, attraverso la fotografia e il disegno, hanno espresso paure, sogni, speranze e desideri dipingendo la loro “ricostruzione” sulla base delle immagini del loro paese colpito dal sisma Nel dicembre 2016 questo progetto è stato messo in mostra ad Amatrice e, grazie a Sergio Serafini, bibliotecario di Amatrice che, colpito dalla particolarità del lavoro, lo ha divulgato, se ne è occupato anche Origami, l’inserto de La Stampa, dedicandogli l’intero numero di dicembre 2016 e ospitando parte delle foto e dei pensieri di alcuni visitatori illustri, tra cui Adriano Celentano. Da questo progetto sono stati anche realizzati oltre trecento calendari donati ad Amatrice.

Seguirà la presentazione, in anteprima nazionale, del libro fotografico “Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma 2017” con Paolo Soriani e Andrea Rotili a cura del Midj (Postcart edizioni).

Laureato in Storia dell’Arte Moderna, Paolo Soriani è stato docente di Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design dal 2010 al 2013 e attualmente insegna Fotografia presso la John Cabot University e presso l’Accademia di Belle Arti di Viterbo. Padrino della prima edizione di “In Art”, che è stata impreziosita dalla sua mostra fotografica "Soriansky meets”, nata in occasione dell’Umbria Jazz Winter del 2013 e che comprende fotografie di personaggi del jazz immortalati in contesti visivi creati appositamente per loro, durante la seconda edizione di In Art, ha affiancato nella direzione artistica della rassegna Annalisa Frontalini e ne ha impreziosito gli incontri esponendo un’altra sua mostra fotografica, “Di amore e di solitudine”, una raccolta di scatti improvvisati, schizzi, frammenti, legati insieme dall’esigenza di rileggere il mondo secondo un punto di vista interiore e per la maggior parte ispirati alle poesie del padre Vittorio. Fotografo d’arte da oltre venticinque anni, Paolo Soriani ha lavorato con i grandi del jazz, tra cui Stefano Bollani, Oregon, Jan Garbarek, Area, Doctor 3, Paolo Fresu, Enrico Rava, Ralph Tower, Enrico Pieranunzi e, con le sue opere, ha partecipato a diversi progetti nazionali e internazionali, tra cui il Progetto Arti Visive del festival Internazionale “Time in Jazz”, diretto da Paolo Fresu, il “Cities & Islands”, con il musicista americano Ralph Towner, “L’essenza dei confini, l’assenza dei confini”, che è diventato un libro e una serie di mostre in tutta Italia, “Animanimale”, esposto negli spazi della Pelanda al MACRO – Testaccio lo scorso anno. Con il MANN ha già realizzato il progetto fotografico per illustrare il Report Annuale 2016; dal 2017 è coordinatore della sezione Fotografia della manifestazione “Il Jazz italiano per le terre del sisma” e della relativa pubblicazione per Postcart Edizioni.

Amante della musica jazz e cultore della fotografia, Andrea Rotili è riuscito ad unire le due arti e a fonderle insieme per immortalare gli artisti e il loro stato d’animo durante le loro esibizioni sul palco. Gli studi in informatica e la frequentazione di workshop con i migliori fotografi nazionali e internazionali hanno migliorato le sue capacità tecniche e creative e la partecipazione a festival italiani e internazionali gli ha dato l’opportunità di collaborare con musicisti e case produttrici di strumenti musicali. Ha realizzato e organizzato diverse mostre sia in Italia che all’estero. Nel 2015, con la foto di Enzo Pietropaoli al Teatro Morlacchi di Perugia in occasione di Umbria Jazz 2014, ha vinto il primo premio al Jazz World Photo, mentre nel 2017 si è classificato al terzo posto sempre al “Jazz World Photo” e nel 2016 ha fatto parte della giuria del “Jazz World Photo”; nel 2018 ha ricevuto la nomination come finalista ai Jazz Journalist Association Jazz Awards di New York City per la Foto Jazz dell’Anno.       

Tutta la prima parte della serata sarà accompagnata dal musicista Daniele Pozzovio, che eseguirà al pianoforte alcuni brani del suo ultimo CD “Resurrection” (Philology records).Vincitore di numerosi premi e concorsi, Daniele Pozzovio ha studiato pianoforte e composizione, specializzandosi nell’ambito dell’improvvisazione tout court; aperto a ogni forma di sperimentazione e di interazione tra musica, cinema e teatro, ha fondato nel 2003, con Alvise Seggi, l’Arteval Trio, con cui ha partecipato con successo a numerosi festival di jazz internazionali. Spesso i suoi brani in piano solo vengono utilizzati come colonne sonore televisive e radiofoniche.

Il suo ultimo CD, “Resurrection”, in trio con Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria, sembra miscelare più elementi musicali e culturali e abbracciare, con la stessa eleganza, influenze europee, americane e mediterranee, riuscendo a mostrare un’anima reale, uno spirito guida permeato da capacità espressive e da spiccata sensibilità ed esprimendo una personalità stilistica e compositiva dotata di un raffinato gusto musicale.

Durante la cena, ci sarà una pausa in cui verranno presentate le opere della fotografa Alessandra Mandozzi e della pittrice Assunta Cassa. Laureata in scienze del servizio sociale, campo in cui ha lavorato fino al 2010, Alessandra Mandozzi ha poi deciso di seguire la sua vocazione per la fotografia, iniziando il suo percorso fotografico con reportage durante i concerti jazz, animata da una grande voglia di sperimentare e di innovare. I suoi contesti spaziano da temi intimisti a purissima ricerca sociale, con un netto approccio umanistico ed introspettivo, in cui la fotografia diviene esperienza di visione di realtà molteplici per soddisfare l’immaginario di una società in continua trasformazione. Laureata in economia e con un curriculum conseguente, grazie a un progetto d’impresa in collaborazione con i Musei Piceni, in occasione del quale ha avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con artisti locali, Assunta Cassa ha scoperto la sua passione per la pittura, divenuta per lei momento di sintesi emotiva e di riflessione e attraverso cui cerca di esprimere le tensioni del suo sentire interiore e del mondo in cui vive. Alla sua prima mostra personale a San Benedetto del Tronto nel 2011 sono seguite altre personali nelle Marche, in Veneto, in Toscana e in Puglia e nel 2014 e nel 2015 ha esposto alcune sue opere anche all’estero. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il terzo premio ex aequo al terzo Concorso Internazionale di Pittura Colore e Materia nel 2016 e del premio speciale della Critica per la ricerca cromatica e l’originalità tecnica alla Biennale Internazionale Arte e Territorio in Umbria nel 2015, Assunta Cassa ha realizzato, per il noto musicista statunitense Alphonso Johnson, un’opera per la copertina del suo nuovo disco “Metaphors”, ora parte della collezione privata dell’artista.

Dopo la cena Gunther Sanin, primo violino dell’Arena di Verona, accompagnato da Fabio Rossato al pianoforte e fisarmonica, si esibirà in un concerto appositamente dedicato a questa serata, dove  classica, lirica, jazz, tango e musica popolare daranno vita a uno spettacolo musicale di rara raffinatezza.

Diplomato in violino e viola con il massimo dei voti, il virtuoso Günther Sanin vanta una carriera di altissimo livello sia come solista che come orchestrale, muovendosi agilmente dalla musica da caffè viennese al gipsy swing, dal walzer al tango argentino. Tra le tante collaborazioni, quelle con Milva, Franco Battiato, Astor Piazzolla e Lucio Dalla. Oltre ai concerti solistici, il suo percorso comprende incisioni discografiche, apparizioni televisive ed esibizioni internazionali, dal Giappone al Medio Oriente e agli Stati Uniti. Vincitore in numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha lavorato nelle migliori orchestre europee, dalla Scala di Milano alla Philarmonica Wien, collaborando con grandi maestri come Muti, Domingo, Carreras, Pavarotti, Bocelli, Cecilia Gasdia, Katia Ricciarelli e molti altri. Attualmente occupa il posto di Primo Violino di spalla nella Fondazione Orchestra Arena di Verona.

Virtuoso, originale fisarmonicista, diplomato in fisarmonica e in pianoforte, Fabio Rossato si è perfezionato studiando con i maestri delle principali scuole di fisarmonica a livello internazionale e approfondendo lo studio del piano e della composizione. Ha tenuto numerosi concerti in Francia, Canada, Germania, Inghilterra; ha collaborato con diversi gruppi e associazioni musicali oltre che con il Conservatorio di Roma e con quello di Frosinone. La sua ecletticità musicale e apertura culturale lo hanno portato, inoltre, a sperimentare nuove forme di contaminazione, abbracciando con disinvoltura la musica classica, quella contemporanea, quella popolare e la poesia. Una carriera esemplare tanto negli studi che nella professione di musicista, coronata da una prestigiosa cattedra e da una lunga serie di premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Tra i meriti, uno studio ad hoc per fisarmonica firmato da Astor Piazzolla, favorevolmente colpito da una sua esibizione a Barcellona.

Il costo dell’intera serata comprensiva di cena e concerto è di euro 30.

Per informazioni e prenotazioni: 329 4528258.

Un evento esclusivo, sicuramente da non perdere.

 

 

 

06/09/2018





        
  



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