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Operazione “Bloodborne”: 6 gli arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti

San Benedetto del Tronto | La Squadra Mobile di Ascoli Piceno, ha sgominato un’organizzazione composta perlopiù da albanesi, dediti al traffico di sostanze stupefacenti di vario tipo, da spacciarsi ad alcuni pusher, nonché al dettaglio, direttamente, nella Riviera Adriatica.

Polizia [Foto di Archivio]

La Squadra Mobile di Ascoli Piceno, mette a segno l'Operazione Bloodborne: arrestate - complessivamente - 6 persone responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell'ambito dell'attività operativa, arrestati - nello scorso week-end - un pluripregiudicato albanese e suo fratello minore.

Un'importante operazione di Polizia, rivolta e tesa a contrastare ed a combattere la diffusione dello spaccio e del consumo degli stupefacenti nel Territorio, nonché mirata alla prevenzione e repressione delle illegalità ad essa collegate e connesse.

L'operazione - nel suo complesso - ha sgominato un'organizzazione (composta perlopiù da albanesi), dedita al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) indirizzate e destinate ad essere spacciate ad alcuni "pusher" nonché al dettaglio, direttamente nella Riviera adriatica.

In particolare, le indagini condotte dalla Squadra Mobile - e coordinate dalla Procura di Ascoli - hanno consentito di individuare - come già detto - i due giovani fratelli albanesi G.A. (del 1997) e G.A. (del 1990), dimoranti a Porto d'Ascoli ed identificati quali fornitori principali delle sostanze stupefacenti, che venivano poi cedute ai vari spacciatori della zona.

Le indagini di Polizia - svolte in proficua collaborazione con il Commissariato di San Benedetto del Tronto - hanno peraltro consentito di trarre in arresto nella flagranza di reato, numerosi "pusher" e "corrieri di droga" [tra cui l'italiano C.L. (classe 1977)], poiché sorpresi in possesso di notevoli quantitativi di cocaina ed hashish; tutte sostanze stupefacenti sequestrate, - e che sarebbero state destinate al mercato locale - per una quantità complessiva rispondente a 250 grammi circa di cocaina e 1 kg di hashish.

Le indagini, altresì hanno appurato come i quantitativi di sostanze stupefacenti vendute dai soggetti, fossero di gran lunga maggiori a quelli effettivamente sequestrati: "basti pensare" - annota la Questura di Ascoli Piceno - "che tra un approvvigionamento di cocaina e l'altro non trascorreva neanche una settimana".

Pertanto, le Forze dell'Ordine, nel comunicato stampa che rende noto l'esito positivo dell'Operazione, puntualizzano come sia verosimile ipotizzare, che venisse venduto circa 1 kg di cocaina al mese ed ancor più di hashish.

Tale attività operativa della Polizia tesa a contrastare tali fenomeni relativi allo spaccio delle sostanze stupefacenti, ha pure consentito di individuare un fornitore - marocchino ed abitante a Porto D'Ascoli - che cedeva ad altri "pusher", quantitativi di hashish oscillanti intorno ai 500 grammi alla volta, e fermato nella mattinata di oggi a Bologna.

Inoltre, le indagini, non soltanto hanno permesso di acclarare la piena responsabilità dei soggetti, ma anche l'emersione lampante di un fiorente mercato dello spaccio - di cocaina, hashish e marijuana - lungo la costa marchigiana; rimarcandone e mettendone in luce, d'un lato l'evidente gravità del fenomeno complessivo, dall'altro il particolare innalzamento del consumo di sostanze stupefacenti nel periodo estivo, nel quale, la popolazione locale nel Territorio, tecnicamente e praticamente raddoppia. 

Considerati, infine, i gravi indizi a carico degli indagati - nonché l'effettivo pericolo di fuga che gli stessi avrebbero potuto attuare - l'Ufficio del GIP del Tribunale di Ascoli Piceno, ha emesso, oltre alle custodie cautelari in carcere, anche misure degli arresti domiciliari, nei confronti di D.B. (italiano, classe 1992) e S.K., albanese del 1994, entrambi residenti sulla Costa.

10/10/2016





        
  



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