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Occidente: le sue radici Greco Romana

San Benedetto del Tronto | Le salme dei primi giovani caduti in battaglia sono allineate nell'agorà di Atene, vittime della guerra contro Sparta, la guerra del Peloponneso

di Gian Luigi Pepa

Siamo nel 430 a.c., il popolo attonito e silenzioso, sconvolto da tanta violenza, attende la parola di Pericle: “Noi abbiamo un sistema che si chiama democrazia perché coinvolge nell’amministrazione la maggioranza dei cittadini.

Nelle controversie private tutti hanno gli stessi diritti davanti alla legge; l’autorità si conquista in base al prestigio; nelle cariche pubbliche non si è preferiti per il partito di appartenenza ma per il merito; se uno può giovare alla città non è scartato né per la povertà né per l’oscurità dei natali… Noi amiamo il bello nella semplicità, amiamo la cultura dello spirito ma senza mollezza… chi si disinteressa completamente della politica è giudicato non come persona pacifica ma come persona inutile… Ogni ateniese cresciuto a questa scuola può sviluppare una personalità autonoma sotto molti aspetti, con destrezza e raffinato decoro”.

In poche parola l’espressione della civiltà occidentale dalle sue origini greche, passando per quelle di Roma, e poi per il rinascimento italiano, per giungere ai nostri tempi… attraverso i templi, le opere grandiose, la struttura delle città, la nascita della urbanistica, i musei, le terme, le biblioteche, i teatri, gli anfiteatri, le feste e le ricorrenze, le sette arti liberali, il vivere quotidiano, la vita e la morte ed i suoi pensieri e riflessioni, come vivere ed impegnarsi per essa, quindi la religione da politeista a monoteista. Una civiltà che pensa, ragiona, discute, crede o contraddice nel suo crescere verso l’umana felicità.

La civiltà greca ha quindi dato l’impulso originario nella ricerca dell’individuo e della democrazia, attraverso il pensiero non più visto come atteggiamento di ozio verso la vita ma di approfondimento per una vita migliore. Già è forse questo il focus dell’occidente: Cogito ergo sum… e da esso costruisco, miglioro e conquisto la natura, il mondo, sino a impadronirsi della luna, degli spazi astrali… l’uomo padrone nell’universo attraverso il dominio della scienza, delle arti, della poesia, della filosofia, della musica, della matematica, della fisica…. e della politica. Esplorando spazi infiniti per giungere alla bellezza ed alla verità assoluta, l’uomo più forte del suo destino, laddove la grandezza dell’animo umano prevale sulla mediocrità.. Certo lo scopo di chi deteneva il governo era la felicità dei singoli cittadini e della polis. L’amara riflessione che è da diverso tempo che tali presupposti si stanno offuscando, laddove il mondo politico non ha saputo raccogliere il messaggio dei padri ed anzi non si riconoscono figli della cultura occidentale, operando non solo contro il proprio mondo, contro i propri figli ... proprio di quelle bare che giacciono sul lastricato dell’Agorà … lasciando alle proprie sorti i Marò, i cittadini da quelli di Lampedusa a quelli di Ventimiglia, confondendo principi e valori e dimenticato che il primo valore è quello dei propri figli. Giacciono a terra i giovani caduti in battaglia, si chiamano esodati, disoccupati, pensionati con il minimo sociale, madri ed anziani, senza dignità ed onore, ma sono anche imprenditori che si suicidano, giovani che fuggono dalla propria Patria oramai senza speranza per il futuro. Categorie sprovviste di ogni tutela, certo ahimè sono semplicemente cittadini italiani e non fanno notizia, non si passa per buoni a difenderli… ed alla malora tanto peggio, tanto meglio. Nessuna forma di protesta costruttiva può essere ascoltata, mentre il Paese soggiace al gioco degli interessi speculativi di chi si arricchisce a scapito dei giusti e dei deboli, creando caos sociale, indebolendo la Nazione, i cittadini stessi ed alimentando la sfiducia verso le Istituzioni, rectius i Governanti. 1 La storia insegna quali possano essere le reazioni di tale disagio sociale ed allora non provate a ciarlare di razzismo, sarebbe semmai una legittima difesa per assenza delle garanzie di Stato. Già proprio di quel patto sociale che è alla base della nascita della società, passando dallo stato di natura, laddove gli esseri umani vivono in condizioni di instabilità e insicurezza per la mancanza di regole, cioè dei propri diritti e doveri. Ma oggi che cosa è divenuta la nostra società, siamo incastrati nelle regole del patto sociale per i doveri, in particolare quelli fiscali, ma siamo oramai nel caos dello stato per insicurezza, disagio sociale, mancanza di regole …

25/09/2015





        
  



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