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Il clima che cambia

San Benedetto del Tronto | Dopo uno studio spalmato negli ultimi 60 anni sulla piovosità, pubblicato lo scorso anno, Fazzini fa il bis con il lavoro sui cambiamenti climatici.

di Martina Oddi

(Foto d'archivio)

'Le scelte di programmazione del verde e dei sotto servizi deve tener conto della climatologia, per decidere, ad esempio, dove ergere i viali alberati, dove piantare zone vedi, di solito nell'area centrale della città che è quella più calda, per aiutare a ridurre le isole di calore. Come pianificare il verde? 'Sicuramente alla luce delle previsioni climatologiche' assicura l'assessore Canducci, che cita la firma di un protocollo di intesa, a Berlino, in cui è stata raccolta l'esperienza delle grandi città sull'allestimento delle aree alberate e sulle tipologie costruttive delle nuove abitazioni. Sbt, chiamata a aderire all'intesa, ha in agenda un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, essendo firmataria del patto tra sindaci europei, e stilerà dei programmi di interventi in relazione ai cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti.

Considerato che il mare si è innalzato di 1,10 cm e che le barriere 30 anni fa non sono più sufficienti, anche perché aumentano i mm di pioggia caduta. Anche se assistiamo a un fenomeno strano per cui d'altro canto diminuiscono i giorni di pioggia effettiva, quindi le precipitazioni sono più intense e concentrate in scrosci dal carattere tropicale.

'Nasce l'esigenza di adattarci come nel caso delle casse di mitigazione usate per arginare il letto di alcuni fiumi. Si tratta di azioni di adattamento e mitigazione che incidono molto, così come il potenziamento della separazione delle acque bianche' ancora Canducci.


Così il lavoro di Massimiliano Fazzini, che a differenza di quelli condotti dai Comuni presenti a Berlino - 'che non hanno fatto stime di adattabilità climatica come noi ma su dei modelli, quindi non su numeri reali ma statistici - si basa sui valori registrati negli ultimi trent 'anni. Seguendo questa analisi, che si candida essere alla pari di quelle dei due altri centri italiani che fanno piani di adattamento in Italia - Ancona e Bologna - 'noi saremmo terzi' in una graduatoria molto esclusiva.

Lo studio si fonda su dati reali raccolti e sparsi nelle tre stazioni meteo ufficiali dell'Ipsia, dell'Ispra e del porto, di ponte tesino, dei due non ufficiali e del Kursaal di grottammare e meteoriviera di Gambini. 'I dati relativi al mal tempo degli ultimi giorni, parlano di raffiche di vento significative, ci dicono che è' piovuto per 29 ore consecutive dalle 10 di giovedì alle 4 di ieri e che sono caduti 67- 70 ml di pioggia,l'equivalente del 20% in più rispetto al valore assoluto di tutto marzo. Il
vento medio soffiato in 48 fino alle 6 di stamattina andava a 33 35 km/ora e l'innalzamento medio del mare, considerate le eccezionali onde fino a 4,25,e' stato pari a 5 metri, significativo e a livello statistico e eccezionale.

L'andamento pluviometrico del 5 e del 6 marzo, stima valori pari a 1,8 mm di pioggia ogni quarto d'ora . Non si è' trattato di temporali ma di una situazione di piovosità regolare, con una pioggia di moderata intensità e persistente, con il vento associato che sembrava piovesse più forte. È' piovuto in un giorno e mezzo il 20% in più di quanto piove nel mese di marzo, che è il terzo mese più piovoso dell'anno. La città ha retto meglio, lo testimoniano le scuole aperte' conclude Fazzini.

E si sfata un altro mito. L'estate pessima dello scorso anno sia un'eccezione o meno, le previsioni climatiche non posso dirlo in quanto incerte per definizione. 'Si può solo parlare di una tendenza media ma non si può prevedere come con la lampada di aladino, e noi ci basiamo sul trend degli ultimi trent'anni per organizzare e programmare gli interventi in città' sentenzia Canducci.

Il dato termometrico fa riflettere sulle contraddizioni della Riviera: le temperature segnano un aumento significativo, le massime di 1 grado e mezzo, le temperature medie 0,4 gradi, mentre le minime scendono leggermente.

Altro pregiudizio. Il clima si sta tropicalizzando. Se è vero da un punto di vista pluviometrico, non lo è da quello termometrico in cui si assiste per di più a una continentalizzazione, con le temperature minime e massime sperate da un divario di escursione molto marcato. 'Il nostro clima quindi non va verso la tropicalizzazione, con aumento di calore nelle giornate calde, ma con quelle fredde che aumentano quasi nello stesso modo. Tipico di un clima non tropicale, ma continentale, di tropicale abbiamo solo gli scrosci di pioggia' dice Fazzini.


In generale la temperatura media si è abbassata nella Riviera delle Palme: le notti tropicali non sono più così frequenti, dormiamo meglio. Si registrano due notti tropicali in meno all'anno, le sere d'estate non sono tropicali, mentre i giorni tropicali aumentano di tre giorni ogni tre anni, e pochi sono i giorni di gelo.

'Le precipitazioni totali sono in aumento, e dal 2011 hanno segnato gli 838 mm e quest'anno in particolare sono aumentate del 50% dagli ultimi 50 anni. La pioggia si fa più intensa. È fondamentale per una città non allagarsi - piega Canducci - La climatologia deve essere uno strumento fondamentale per le scelte, la pianificazione dei sotto servizi e degli spazi verdi che migliorano la qualità della vita e il benessere dei cittadini'.

Lo studio di Fazzini sarà pubblicato sul sito del Comune.

07/03/2015





        
  



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