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La violenza sulle donne in uno spettacolo al “Concordia”

San Benedetto del Tronto | Mercoledì 4 marzo in scena “De – genere” per tenere viva l’attenzione su un dramma del nostro tempo.

Violenza sulle donne al “Concordia”

La Commissione regionale delle Marche per le Pari Opportunità propone mercoledì 4 marzo alle ore 10,30 al teatro Concordia lo spettacolo teatrale “De-Genere”, ideato da Gianluca Barbadori che ne è anche regista per la produzione del gruppo teatrale interculturale “Teatropolis” che raggruppa circa 30 persone di 14 diversi paesi. Il tema oggetto della rappresentazione, a cui assisteranno rappresentative di scolaresche cittadine, è la violenza contro le donne.

Il gruppo teatrale ha raccolto materiali legati ad esperienze personali dirette e/o indirette, intervistato persone, raccolto articoli, visto video, parlato con operatori e con vittime di violenza. Elisa Pesco, regista, pedagoga ed autrice, ha drammatizzato per il teatro questo materiale e ha integrato i testi con elementi che evidenziano il punto di vista sociale maschile sulla figura della donna in ambito sociale e familiare. Ne emerge uno spettacolo paradossale, comico, surreale e drammatico allo stesso tempo.

Uno spettacolo a più voci, corale, che mette in scena in modo diretto e tragicomico tutta una serie di paradossi e di stereotipi che segnano fortemente la figura della donna nella dimensione sociale italiana (e non solo). L’obiettivo dello spettacolo è quello di coinvolgere il pubblico (in particolare puntando a giovani e ad adolescenti) e il teatro diventa così momento di riflessione collettiva. E infatti al termine di ogni spettacolo è previsto un incontro dibattito con il pubblico sulla tematica trattata.

“A San Benedetto interverranno la presidente della Commissione Regionale per le pari opportunità Adriana Celestini e alcuni membri della Commissione – dichiara la consigliera comunale delegata per le pari opportunità Palma Del Zompo che ha voluto fortemente questo spettacolo a San Benedetto nel mese dedicato alla riflessione sulla condizione femminile – sono convinta che questi fenomeni, che nel nostro Paese hanno assunto dimensioni preoccupanti, siano in primo luogo frutto di un mancato riconoscimento della diversità e delle identità altrui. La persona violenta è in primo luogo una persona che non capisce o che ha paura di conoscere l’altro. Per questo ritengo essenziale che il vissuto di donne che hanno subito violenze sia portato a conoscenza dei più giovani attraverso uno strumento emotivamente accattivante come il teatro”.

02/03/2015





        
  



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