Questa festività è stranamente accompagnata da un nervosismo che si allontana molto dalla tipica frenesia natalizia, eppure pochi giorni di distanza separano i due avvenimenti. Allora mi chiedo, cos'è accaduto? Perché il Natale conserva ancora quella magia che scalda il cuore, mentre il Capodanno è vissuto come una "spada di Damocle" pronta a cadere, qualora non ci dovessimo divertire abbastanza? Storicamente, il Capodanno è un giorno di festa che cade il 1° Gennaio e ha origine molto antiche: furono i Romani i primi a celebrare il dio romano Giano in questa data, seguiti dai pagani delle Fiandre che conoscevano l'usanza di solennizzare il passaggio al nuovo anno. Nel Medioevo ci fu una confusione di date, in quanto non esisteva un calendario comune a tutti i territori; fu solo nel 1691 che papa Innocenzo XII stabilì che l'anno dovesse cominciare il 1° Gennaio, secondo il calendario gregoriano.

In tutto il mondo il Capodanno è conosciuto come celebrazione del nuovo anno, ma non dimentichiamoci che nel calendario cristiano cattolico si onora la Solennità della Madre di Dio (forse non tutti ne siamo a conoscenza). Le tradizioni sono differenti e molteplici, tanto che in altri paesi il Capodanno è festeggiato in date differenti dal 1° Gennaio. Su una cosa, però, si può star certi: è una Festa con la "f" maiuscola, forse la più importante dell'intero anno.

La tradizione italiana prevede un immancabile Cenone, che sia finger food o seduti a tavola, con varie pietanze (possibilmente tante, troppe), che si conclude allo scoccare della mezzanotte con lenticchie a volontà. Molti sono i riti scaramantici che accompagnano la serata: indossare un indumento intimo rosso, baciarsi sotto il vischio, sparare i fuochi d'artificio e anche le stesse lenticchie sono di buon auspicio per l'anno successivo. Per i più giovani è un'occasione per partecipare a party a tema, in discoteca o in casa di amici: si mangia, si brinda, si balla. Pensandoci bene, è un po' quello che si fa ogni sabato sera, eppure il Capodanno deve essere diverso, migliore, più divertente. Forse risiede proprio in questo concetto il problema: nel "di più".

Fortunati coloro che possono allontanarsi da casa e viaggiare, il Capodanno risulta sicuramente diverso e ci si toglie il pensiero alla radice! E tutti quelli che non riescono a celebrarlo con una vacanza, anche se breve? Chi non può permettersi di spendere troppo? Ecco che nasce il dramma: i ristoranti sono costosissimi, l'entrata in discoteca diventa un lusso, per non parlare della ressa e dello stress di dover manifestare con largo anticipo le proprie intenzioni, così da avere tempo per organizzarsi con gli amici e non rischiare di trovarsi senza un tetto sotto cui festeggiare. Per il genere femminile c'è un altro importante punto da considerare: l'outfit. Provate a immaginare cosa significhi creare la mise perfetta: il vestito deve essere elegante e sexy, le scarpe perfettamente abbinate, gli accessori in primo piano, l'acconciatura deve risaltare il viso perfettamente truccato.

Può essere divertente, ma anche estremamente stressante. Alcuni riescono a rimanere ancora coinvolti positivamente e riescono a tirar fuori dal cilindro magnifiche idee su come organizzare il party perfetto, forse loro si accontentano della monotonia di certe feste; ma spiegatemi voi cosa c'è di "speciale" nel ballare, incontrare amici, brindare e mangiare: non è forse quello che facciamo anche nei restanti 364 giorni dell'anno? Mi chiedo se, forse, non si dovrebbe ricercare un significato più profondo nella celebrazione del nuovo anno... Fortunatamente le luci si sono ormai abbassate, i fuochi si sono spenti e tiriamo un sospiro di sollievo, coscienti che 12 lunghissimi mesi ci separano dal pensiero del festeggiamento di un altro nuovo anno.