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Le grandi emozioni letterarie di Joe Henry

San Benedetto del Tronto | Joe Henry "Invisible hour"

di

Joe Henry

"Invisible hour"

Se in passato Joe Henry, autore e cantante della North Carolina, ha lavorato alla produzione di dischi importanti per Elvis Costello, Ani di Franco, Solomon Burke, Jim White, Aimee Mann, Rodney Crowell, Salif Keita, Aaron Neville, Me'shell Ndegeocello, Bonnie Raitt, Ornette Coleman, Billy Bragg, Lisa Hannigan, Jakob Dylan, Madeleine Peyroux, Mavis Staples, Mose Allison, Hugh Laurie, gli Over the Rhine ci sarà anche un motivo che vada oltre quello di essere semplice cognato di Madonna. La sua visione della musica è davvero complessa e il termine di cantautore gli sta davvero strettissimo. Se un paragone dimostrativo andasse fatto l'unico che mi viene in mente sarebbe quello di Tom Waits per l'intrinseca visione della musica che possiede. Joe Henry possiede corde vocali immense e coinvolgenti che con gli anni sono diventate sempre più profonde e più dense. La sua trentennale carriera lo porta oggi a "Invisible hour", un album che arriva dopo oltre tre anni di silenzio d'autore.

E' un disco fatto di storie e racconti come solo un grande narratore riesce a confezionare. E non ci sono solo le parole in queste canzoni. C'è un abito musicale elegantissimo che solo le mani artigiane di un illuminato lavoratore saprebbe allestire con anni e pazienza. Grazie ad arrangiamenti davvero formidabili, ricchi, sapienti e totalmente acustici Joe Henry ci regala il suo capolavoro asciutto e senza nemmeno una sbavatura. Essenziale e diretto tra tocchi di clarinetto basso e violoncello, mandole e mandoloncelli "Invisible hour" rappresenta una voce fuori dal tempo che scavalca ogni genere musicale e si fa teatro canzone, pagina musicale, cartolina illustrata di un'America piena di strade aperte tra cactus e fiumi, canyons e voli d'angelo. Basterebbe un capolavoro di canzone come "Swayed", incredibile tavolozza sonora post dylaniana (ma il menestrello di Minneapolis lancia i suoi fantasmi anche in "Slide" e in "Lead me on" con le armonizzazioni vocali di Lisa Hannigan, moglie di Kris Kristofferson).

Dentro queste canzoni nuotano con estrema disinvoltura e tutti insieme il country, il blues, il jazz, il folk e il rock. Appassionatamente e senza distinzione. Ed è questo l'altissimo valore di Joe Henry, un condensato di emozioni classiche che riflette un secolo di canzoni americane. Un disco registrato in tre giorni che non ha nulla di improvvisativo anzi ha una ponderazione e un bilanciamento che lasciano stupefatti. "L'etica che mi ha spinto nel realizzarlo -dice Henry- è stata il desiderio di tradurre solo emozioni". E dopo ascolti ripetuti possiamo anche sussurrarlo o urlarlo ai quattro venti: "Invisible hour" ci trasporta in un territorio dove abitano solo le grandi emozioni.

Voto 9/10

04/06/2014





        
  



4+3=

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