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Gregory Porter, Donald Smith, Mansur Scott: tre grandi voci del jazz

San Benedetto del Tronto | "Great voices of Harlem"

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"Great voices of Harlem"

Un luogo. Un mito. Per gli afroamericani e per tutti gli appassionati del jazz e delle voci nere il quartiere di Harlem a New York e il Teatro Apollo rappresentano la Storia di un popolo che, attraverso il canto ha scoperto il suo Dio e ha trovato la forza dell'unione e della lotta per la rivendicazione dei propri diritti. Con la formazione dei Great Voices of Harlem (non si tratta di un'antologia per il mercato) si è dato vita ad un collettivo di artisti del jazz vocale che mette insieme possenti corde vocali maschili che hanno il nome di Gregory Porter, la nuova star del black singing nonché recente Grammy Award, di Donald Smith, detto "the soul of Harlem" (e fratello di Lonnie Liston Smith e superba voce a fianco di Roland Kirk e Art Blackey) e di Mansur Scott, il gran vecchio maestro delle 125a strada (basterebbe la "Song for my father" di chiusura per determinanrne la cifra stilistica). T

re voci possenti che sono state riunite insieme da un appassionato austriaco come Paul Zauner, ideatore e patron del InnTone Festival di Oberosterreich, in Austria nonché eccellente trombonista (ma anche contadino e allevatore) e produttore discografico che ha dato vita alla Blue Brass, una formazione di fiatisti che sa offrire un jazz di elevata fattura accompagnando qui le tre voci superlative. "Great Voices of Harlem" è infatti una produzione europea che esce per la Pao Records, l'etichetta dello stesso Zauner. Nella dozzina di canzoni di questo lavoro ci sono parecchie cover ma gli arrangiamenti di elevata fattura sono curati da Peter Massink che riesce a scardinare ogni luogo comune rendendo standard come "My one and only love" di Guy Wood, "Over the rainbow" di Harold Arlen, "Stella by starlight" di Victor Young, "Days of wine and roses" di Henry Mancini, "Watermelon man" di Herbie Hancock, "Mona Lisa" di Ray Evans e grande successo di Nat King Cole e le meno popolari "Moanin'" di Bobby Timmons, "Peace" e "Song for my father" di Horace Silver delle vere e proprie nuove canzoni perfettamente adeguate alle voci straordinarie dei protagonisti.

"Great voices of Harlem" è un disco di forte impatto nel quale i tre grandi fondono con sapienza una stile vocale che riesce ad essere amalgama di jazz e di soul, fusione magnifica di interi decenni di scuola e che i formidabili arrangiamenti della Paul Zauner's Blue Brass esaltano ad ogni passaggio e ad ogni frase musicale. Che siano canzoni pop, brani free (come "Expansions") o classici del periodo d'oro nulla cambia nel risultato. E tutto scivola leggero e con un'altissima classe.

Voto 8,5/10

01/06/2014





        
  



3+5=

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