Nel mondo di Mark Oliver Everett
| Eels "The cautionary tales of Mark Oliver Everett"
di
Eels
"The cautionary tales of Mark Oliver Everett"
E' una bella immagine quella che arriva dal titolo importante di questa ennesima produzione della band alternativa degli Eels, formazione della Virginia guidata dall'introverso Mark Oliver Everett. Dopo essersi nascosto per anni dietro sigle e pseudonimi ("E" o "Mr. E.") oggi esce allo scoperto col suo nome per ammonire il mondo che lo circonda e la grande schiera dei suoi fans con i racconti pieni di verità e amarezza della sua vita travagliata. Figlio di un importante fisico come Hugh Everett III, il cui cadavere fu scoperto proprio da Mark all'età di 19 anni e con una sorella tossicodipendente e suicida, l'artista ha dato vita agli Eels producendo una decina di lavori in quasi venti anni di attività.
In quasi vent'anni Everett è passato dal rock al grunge, dall'hip hop al blues elettrico traducendo le forti emozioni della sua esistenza nelle più svariate forme musicali. Con questo splendido lavoro (nella confezione deluxe è un doppio disco con sei brani di live acustico) gli Eels entrano in una dimensione cantautorale nella quale ogni brano mette a nudo il personaggio Mark Everett e il suo mondo interiore, a iniziare dagli universi paralleli di suo padre ("Parallels") per passare alle riflessioni esistenziali e alla ricerca della strada principale della sua vita. La sua bellissima voce rauca rimanda direttamente ai colori del classico Randy Newman (superbe le esecuzioni di "Where i'm going" o "Gentleman's choice" ma non è da meno in "Answers") ma anche alle introspezioni di Tom Waits ("Dead reckoning", "Millicent don't blame yourself"). Everett confessa gli errori della sua vita ("Mistakes of my youth") e cerca risposte nella musica. Potrebbe essere uno scrittore con i toni di Foster Wallace nel cercare gli antidoti alla solitudine cosciente che raramente è disperazione.
La musica e la canzone sono la sua medicina ed egli riesce ad avvolgerla con una sottesa melodia da grande talento del pop. A volte Everett sa vestire le sue parole con avvolgenti orchestrazioni à la Michel Legrand (vedi la superlativa "Lonely lockdown hurricane") tanto la sua vena melodica è ricca e colorata. I suoi amici musicisti (Derek Brown, Mike Sawitzke, The Chet) lo assecondano ed entrano magicamente nel suo mondo. E' un disco compatto e con una lunga linea d'ombra "The cautionary tales", fatto di rivelazione e di confessione a cuore aperto, di perfette composizioni e di amara consapevolezza. Come nel magnifico documentario della BBC "Parallel worlds, parallel lives", Mark Oliver Everett si mette a nudo con un disco di canzoni superlative.
Voto 9/10
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03/05/2014
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