Piscina un caso senza fine o la fine di un caso?
San Benedetto del Tronto | La conferenza stampa di oggi indetta dai fruitori della Piscina Comunale merita un editoriale e non un semplice resoconto perché ascoltare spesso e volentieri comporta anche un rielaborare.
di Sabrina Cava
Quando anche uno solo dei consociati di un Ordinamento si sente discriminato è già cosa bruttissima, quando però, ad avvertire un disagio nei confronti dell’Amministrazione Comunale sono in molti la questione diventa un caso, quello degli atleti nuotatori, dei loro genitori e dei tanti fruitori della piscina comunale che si sentono trattati da figliastri dove sportivi di altre discipline sono trattati da figli.
“L’aver scelto il nuoto e non il calcio ci fa sentire atleti e cittadini di serie B, a quanto pare per noi non ci sono soluzioni ma almeno pretendiamo delle risposte”.
Queste le parole dei rappresentanti di tanti frequentatori della piscina Comunale che, a distanza di due anni ancora non hanno la possibilità di usufruire della piscina esterna all’impianto, quella di 50 m, quella Olimpionica e che insieme a quella di Pesaro rappresenterebbe un’eccellenza marchigiana.
A rappresentare gli atleti della società Pool Nuoto oggi erano presenti in conferenza stampa Giuseppe Laurenzi, Maria Pia Pitone, Maria Chiara Manfredi, Franceschini Diego, Silvia Castelli nonché il Presidente della società Pool Nuoto Giorgio Bruglia.
“Non si sta procedendo a nessun lavoro sull’impianto esterno e siamo stati avvisati dall’Amministrazione che anche quest’anno per il secondo consecutivo essa non riaprirà. C’era stato promesso che con la messa a norma dell’impianto interno e i relativi spogliatoi avremmo visto riprendere l’attività della piscina esterna, quella che permetterebbe ai nostri atleti, oltre 60 di cui alcuni campioni di un certo livello, di allenarsi in una struttura idonea e prepararsi così in maniera adeguata alle gare nazionali e regionali invece ancora nulla”.
Problemi strutturali dicono dal Comune. Problemi recenti o pregressi? Di che natura? E con quali progettualità future? Domande a cui l’assessore di riferimento Eldo Fanini dovrebbe rispondere e invece tace.
“I nostri ragazzi sono stati costretti ad andare ad allenarsi fuori Regione, addirittura a Pescara con costi personali e per le società altissimi”.
Ma stiamo parlando di San Benedetto? la città turistica per antonomasia? la città che vuole porsi come referente di un turismo anche sportivo? e non ha manco una piscina fruibile? Chiedo.
Allora mi viene risposto che tanti turisti, cittadini, squadre di altre Regioni e anche straniere ci sceglievano per la nostra piscina olimpionica e oggi invece dirottano altrove le loro vacanze.
Questa è la progettualità turistica? fallimentare è dire poco.
Un’assoluta mancanza di visione economica, d’immagine e turistica. Un caso in cui una concertazione tra l’assessorato allo sport, al turismo, al commercio e alla cultura sarebbe il minimo auspicabile.
“Il Comune asserisce che con la piscina non c’è un ritorno economico” dice la mamma di un’atleta, cosa certamente vera a struttura ferma, penso io.
La piscina in effetti avrebbe qualche problema strutturale, afferma Bruglia il Presidente della Pool, “ il suo fondale non sarebbe più a norma in quanto il dislivello supererebbe di gran lunga il metro e ottanta nella profondità massima ma è anche vero che nell’attesa della messa a norma si potrebbe operare con una deroga, magari in concertazione con la Regione come da sempre avviene per il Riviera delle Palme”.
Come al solito la questione diventa politica e come sempre la politica per certe cose si assume la responsabilità anche con atti d’imperio per altre fa l’indiano.
La Samb e il calcio hanno un peso e a quanto pare le società di nuoto sono leggerissime.
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23/04/2014
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