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La Riforma delle Reti Cliniche

San Benedetto del Tronto | Mario Narcisi:"Perche' la Regione non applica le Direttive "Age.Na.S." anche nel Privato?

di Dott. Mario Narcisi

Dott. Mario Narcisi

Occorre che qualcuno risponda a Mezzolani e Ciccarelli sul Piano di Riordino delle Sanità marchigiana che ci stanno propinando e in particolare sulla organizzazione delle "Reti Cliniche" che hanno in mente di portare avanti.

In questi giorni leggiamo i proclami dei vertici della Regione che con toni arroganti e trionfalistici annunciano "Ecco come cambieremo la sanità marchigiana.. ". " Miglioreremo la qualità delle prestazioni nell'ambito di un equilibrio finanziario indispensabile per completare il riordino..".

Un equilibrio finanziario indispensabile per chi? Non certo per la sanità pubblica marchigiana.
Ma perché le strade maestre dei dettami dell'Agenzia nazionale della sanità (Agenas), tanto cari all'Assessore regionale alla sanità Mezzolani e al Direttore dell'ASUR dott. Ciccarelli, sulla qualità e sulla sicurezza delle prestazioni sanitarie da perseguire nel pubblico per ridurre "le sacche di rischio dovute all'attuale frammentazione", non si applicano anche alla Sanità privata marchigiana?
Infatti, da una attenta analisi, si evince che il Riordino delle Reti cliniche ospedaliere che ci viene proposto dalla Giunta regionale è in perfetta sintonia con il Piano di riconversione dei piccoli Ospedali già deliberato. Che strano ! Che combinazione casuale!?

In questo modo si decreta la distruzione della sanità pubblica e il rischio di conflitti di interesse con le Strutture convenzionate e ancor di più con le Associazioni pubblico-private che ritroviamo a svolgere le loro prestazioni sanitarie all'interno degli ospedali pubblici.
Dove è finito il Direttore dell'ASUR che, anni fa , da medico e sindacalista, si scagliava contro la commistione tra pubblico e privato?

Quello che certamente porterà questa organizzazione è che ci saranno risparmi formali, sprechi sostanziali crescenti e la morte certa della sanità marchigiana.
Che senso ha chiudere o ridimensionare molti Reparti ospedalieri e continuare ad acquistare dalle Cliniche convenzionate le stesse prestazioni che normalmente si fanno nella struttura pubblica e per di più con contratti di acquisto postumi?
Che senso ha mantenere il traffico trans regionale della sanità convenzionata di confine e addirittura spacciarla per mobilità attiva?

Come già fatto notare, in altre occasioni, dalle nostre parti, nel Sud delle Marche, le Strutture sanitarie private sono presenti e si vedono. Al Nord ci sono ma non si vedono perché sono all'interno degli Ospedali.
Basta recarsi negli Ospedali di Sassocorvaro, Cagli, Macerata Feltria, per vedere all'opera le Associazioni pubblico private come "Montefeltro salute" e "Santo Stefano". Forse è per questo motivo che non si possono ridurre i posti letto e/o chiudere gli ospedali piccoli del nord delle Marche?

Ai cittadini del Piceno, dove invece i piccoli ospedali sono stati chiusi da tempo, e in particolare ai Sambenedettesi, occorre ricordare che, nel Piano di riordino degli ospedali, l'Area Vasta n.5 è l'unica in cui non è stata prevista una Casa della Salute. Quale sarà l'alternativa secondo voi ?
In Regione, si dice che, per il biennio 2013-2015, con l'operazione "Reti Cliniche" si devono recuperare 188 milioni di euro ma i cittadini marchigiani sono ancora in attesa di sapere a che cosa sono serviti gli otre 82 milioni non giustificati dalle spese sanitarie dell'ASUR nel 2012.

Di fronte a tutto questo, come si può accettare un Piano di riordino della Sanità pubblica marchigiana che non dia ai cittadini delle garanzie di oggettività , di efficienza, di sicurezza e di omogeneità.!!!!
L'unico obiettivo che emerge da questa Riforma è quello di mettere in crisi il servizio sanitario pubblico perché ci si rivolga al privato. Con la chiusura di centinaia di Reparti ospedalieri "le liste di attesa " si allungheranno e il costo dei servizi a carico dei cittadini aumenterà.

In conclusione, si ricorda che il presupposto funzionale per le "Reti Cliniche" è avere degli Ospedali che siano in Rete con tutti gli altri Ospedali delle Marche.
Per quello di San Benedetto del Tronto, almeno che non sia stato già classificato "Casa della Salute", è indispensabile mantenere un Reparto autonomo di Cardiologia-Utic e di Ortopedia-Traumatologia, poiché entrambi fanno parte di quei reparti per acuti di base che formano lo zoccolo di un qualsiasi ospedale e fino a quando i nostri due ospedali non saranno accorpati in un unico Ospedale essi devono rimanere aperti.

Qualcuno ricordi che l'angioplastica , che si fa ad Ascoli, riguarda solo il 20% di tutti gli infatuati. La Cardiologia Utic e l'Ortopedia fanno parte dell'emergenza e questo discorso deve pesare nella stesura delle Reti Cliniche e degli Ospedali di rete. Altrimenti che rete è ?!?.

Questi sono gli argomenti e questo è l'appello che i Rappresentanti del nostro territorio rivolgano nelle sedi Istituzionali per una Riforma sanitaria regionale equa.
In attesa che la questione delle Reti Cliniche , l'ultimo tassello del mosaico della Riforma sanitaria, vada in porto, occorre senza mezzi termini denunciare all'opinione pubblica la situazione della nostra Sanità e smascherare l'ambiguità e l'incongruenza dell'azione di governo della Dirigenza regionale. Da indagare, come sollevato da altri, l'incompatibilità del dott.Ciccarelli nell'incarico di Direttore generale dell ‘ASUR , che attualmente sembra stia ricoprendo illegalmente (sua cessazione dal servizio 1-3-2013), in quanto la Legge impedisce a un dipendente, posto in quiescenza di rivestire incarichi nella stessa amministrazione in cui ha svolto servizio.

Ricordo l'applicazione di questa Legge quando l'Ospedale voleva trattenere il Dott. Curatola ed altri in servizio dopo la richiesta di pensionamento!
Anch'io dico: "Quando è troppo è troppo."

*Ex Direttore del DEA dell'Ospedale di S.B.T. e 
rappresentante territoriale dell'AAROI-EMAC.

(*) L'Agenas è la stessa Agenzia che aveva classificato il reparto di Cardiologia dell'Ospedale di S.B.T. alla guida dei reparti Top Ten di Italia.

13/09/2013





        
  



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