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"Posto Occupato"

San Benedetto del Tronto | Un grido di dolore, un'attenzione massima alla questione femminicidio- in Palazzina le donne parlano di donne.

di Sabrina Cava

Posto occupato

Ieri sera, 3 Luglio, la Palazzina ospitava Gherardo Colombo, come sempre quando vado ad ascoltare un autore scelgo o trovo riservato un posto in prima fila.

Ieri un posto in prima fila era un POSTO OCCUPATO  da un loquacissimo manifesto con scritta rossa in campo bianco.

POSTO OCCUPATO c’era scritto con un logo di sicuro effetto emotivo, una seduta con gambe di donna all’interno di una goccia di sangue.

Un brivido…

A presentare questo progetto tre donne, l’Assessore  Dr. Margherita Sorge, la consigliera con delega alle Pari Opportunità Dr. Palma del Zompo e la dott. Giovanna Calabresi.

Cos’è POSTO OCCUPATO ci è stato presto spiegato, è un progetto nato da un’idea di Maria Andaloro, editore della rivista online “La grande Testata” e immediatamente recepito dall’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, uno tra i primi comuni in Italia a riservare un posto occupato in prima fila, a cominciare dalla serata di ieri sera e per tutta la durata di Incontri con l’autore come ci ha confermato Mimmo Minuto.

Posto occupato, un’idea, un dolore, un pensiero, una reazione che prende forma ora che i numeri crescono e con essi l’indignazione di fronte alla notizia dell’ennesima donna assassinata, da un marito, un ex amante,uno sconosciuto, un padre.

L’idea di fondo è che ogni donna massacrata, prima di essere uccisa occupava un posto, a scuola, a teatro, al supermercato, ora il suo posto è vuoto, vuoto non per sua volontà.

Un posto in ogni  prima fila di un teatro, un cinema, un luogo pubblico di aggregazione, ma io dico anche di una panchina pubblica, di un tram,di  un autobus, di  ristorante,  in spiaggia…ovunque,  dovrà essere  occupato,( naturalmente sarà a discrezione di ogni amministrazione o privato che voglia aderire mostrando la propria sensibilità)  con un simbolo, un cartello, un paio di scarpe, un mazzo di fiori, non ha importanza con cosa, l’importante è il messaggio che deve assolutamente passare, quel posto vuoto deve gridare la mostruosità della sua causa a ogni sguardo che lo percepirà.

Massima attenzione è stata richiesta e ribadita dalle donne che hanno presentato il progetto due delle quali rappresentano l’Amministrazione Pubblica e non si sono sottratte alla critica politica facendo la considerazione di  quanto  oggi si faccia ancora troppo poco e come le risorse dedicate a questo terribile fenomeno siano ancora insufficienti.

Sono rimasta molto turbata, un’iniziativa bella e straordinaria che mi vede coinvolta emotivamente sempre, sono donna, sono mamma di figlie femmine, sono figlia, sono sorella, sono amica di amiche….e sono stufa!!!!

04/07/2013





        
  



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