Valutare criticamente i risultati e le conclusioni delle analisi econometriche significa realizzare quella democrazia economica che è indispensabile per uscire dalla crisi che stiamo vivendo. Combinare teoria e dati economici utilizzando strumenti statistici è importante ma perché in Italia non si vuole fare in modo che l'econometria sia maggiormente fruibile?

Premesso che i metodi di analisi econometrica sono molto sofisticati, fuori dalle aule universitarie non esiste attenzione e si coglie solo il deserto culturale e non solo sulla disciplina ma proprio sulle relazioni che essa ha con le scelte anche sociali dell'economia. Niente si coglie neanche dai media e tutto si dibatte fra pochi e si tratta di una vera e propria oligarchia della ricerca. Eppure l'art. 9 (comma 1) della Costituzione afferma che "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica".

L'attuazione di quest'articolo per l'econometria non è mai stata all'attenzione. L'inadempienza ha fatto sì che in piena crisi economica assistiamo alla messa in rete di roboanti analisi economiche che presentano stime senza che si evidenzino analisi econometriche sostenute da dati reali e alternative alle manovre economiche che abbiamo subito. Con la pubblicazione in italiano della quarta edizione della "John Wiley & Sons" di "Principles of Econometrics" da parte della Zanichelli la musica è cambiata anche se gli orchestrali chiaramente sono restati gli stessi. Il trio degli autori è composto da R.Carter Hill della Louisiana State University, William E.Griffiths e Guay C.Lim della University of Melbourne. La traduzione è di Marina Mazzanti con una rilettura critica di Chiara Lambertini veramente eccellente.

Il titolo in italiano è "Principi di econometria" e per la prima volta al di fuori dal circolo degli addetti in Italia vi è oggi la possibilità di cogliere alcune nozioni che sono anche nell'insieme reconditi quasi riservati.

In che modo? Il sito http://online.universita.zanichelli.it/hillecon/ del libro contiene i file dei dati necessari per seguire gli esempi svolti nei vari capitoli, le risposte ad alcuni degli esercizi proposti nel testo, le quattro appendici "Strumenti matematici", "Concetti di probabilità", "Richiami di inferenza statistica", "Tavole statistiche". Sono presenti sul sito ottimi suggerimenti per la scrittura di un testo di argomento econometrico.

L'innovazione in assoluto almeno in Italia è rappresentata dai link per l'utilizzo dei software "stata", "gretl", "rats" e "shazam". Ricordo che "gretl" è gratuito e lo si può facilmente scaricare sul proprio computer e si offre ANCHE un manuale in italiano che è ottimo per iniziare a usare il sistema. È stato creato da Allin Cottrell (Wake Forest University) sviluppando il lavoro di Ramu Ramanathan, docente UCLA.

In Italia è seguito da Riccardo "Jack" Lucchetti, Università Politecnica delle Marche.
Il sito del libro citato presenta anche alcuni articoli ed è importante "Notation in econometrics: a proposal for a standard" di Karim Abadir e Jan R. Magnus. L'articolo è stato pubblicato dal "Econometrics Journal" nel 2002 (volume 5, pp. 76-90) e presenta la simbologia che è stata adottata.

L'opera è stata progettata per far comprendere certo agli studenti l'importanza dell'econometria e per consentire loro di padroneggiare gli aspetti operativi delle tecniche econometriche di base ma in Italia frequentare un corso universitario ormai con la crisi in evoluzione che è devastante anche se silente è sempre più difficile ED è quasi impossibile. Ecco che la Zanichelli dà una mano e con questa pubblicazione lo studente di sicuro, ma lo studioso volontario di econometria (che esiste anche se osteggiato) può applicare le tecniche ottimamente presentate per creare modelli, fare stime e inferenze e cioè con test fare deduzioni utilizzando dati osservati ma, molto importante, fare previsioni nel contesto dei problemi economici reali e ne abbiamo tanti in Italia. Si tenga conto che l'Istat, la Banca D'Italia e vari enti ma anche la Banca centrale europea consentono di scaricare serie storiche aggiornate e naturalmente c'è una difficoltà di trattamento ma quando si vuole fare ricerca si supera sempre tutto.

Sia chiaro. Valutare criticamente i risultati e le conclusioni riportate da altri necessita di fare verifiche applicando le tecniche econometriche di base che sono oggi fruibili fuori dalle aule universitarie. Acquisire le basi necessarie è indispensabile e lo è anche per proseguire gli studi econometrici. L'opera è suddivisa in 16 capitoli e gradualmente presenta un itinerario da seguire (Con serenità!) che consente di cogliere una maglia di significati non semplici da comprendere con immediatezza ma se gli autori sono umani è umano governare quello che hanno pubblicato: niente si ottiene senza impegno. Il sito citato può diventare il laboratorio dei volontari dell'econometria.

Penso che almeno intuire l'importanza e la validità dei metodi più sofisticati, oggetto di corsi econometrici più avanzati, sia importante. Si tenga conto che la conoscenza graduale di certo assicura la verifica corrente almeno in parte delle analisi di econometria ma alimenta la critica (il sale della democrazia). In Italia sarebbe necessario avere una legge sulla fruizione dell'econometria e gli enti locali dovrebbero attivarsi e fare corsi a vari livelli sulle tecniche econometriche.