La classe dirigente del PD sambenedettese, da Claudio Benigni a Gianluca Pompei, da Vinicio Liberati e Pierfrancesco Morganti a Silvano Evangelisti, non ha dubbi: è Bersani l'uomo giusto al posto giusto.

E se di rinnovamento si deve parlare, allora al leader emiliano viene riconosciuto l'inizio di un percorso alla giuda del partito ispirato all'inclusione e all'apertura, soprattutto alle nuove generazioni. Un uomo di esperienza, quella giusta e che sa fare la differenza, ora che Monti ha riassestato l'Italia trovata sull'orlo dell'abisso, pur senza ricorrere alla patrimoniale.

E molti si chiedono, se con l'apertura a sinistra verso Vendola, anche Bersani la metta al primo posto nell'agenda di un paese che si deve impegnare a fondo per rialzare la testa. A partire proprio dalla giustizia sociale, la solidarietà, la competitività e la meritocrazia. Inutile parlare della garanzia in termini di serietà che Bersani offre e che i bersaniani riconoscono anche all'oratore Renzi, pur avendo il Rottamatore preteso a gran voce nuove regole in nome di una nuova classe dirigente.

"La vogliamo anche noi, abbiamo energie fresche e non siamo dei parvenu" spiega Pompei. Mentre Sabrina Gregori ricorda come l'apertura di Bersani verso le nuove generazioni permetta alle leve di avere una guida, "senza buttare all'aria un bagaglio di esperienze" sottolinea Jacopo Zappasodi, il presidente delle giovanili - che non si sono schierate a differenza del loro leader.

"Siamo pronti a metterci la faccia" scandisce Benigni "e facciamo - aggiunge Alessandro Zocchi - appello ad un voto responsabile", possibile tramite registrazione previa autocertificazione nel sito ascolipiceno@primarieitaliabenecomune.it o nelle sedi di via Ballilla e via Damiani il 29 e il 30. Per chi non ce l'avesse fatta a votare per il primo turno.

Perché - secondo lo stato maggiore del partito - l'uomo della responsabilità, della credibilità all'estero e del peso politico adeguato al greve onere della congiuntura di crisi non può essere che Bersani. Fatto sta che chi sarà alla guida del Paese avrà un compito arduo, quello di ridare agli italiani la fiducia. In sé stessi, nello Stato e nella Politica.