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Nota del Sindaco Giovanni Gaspari sul 25 Aprile

San Benedetto del Tronto | Celebrare l'anniversario del 25 aprile possiede sempre un valore speciale, se letto come memoria delle vicende storiche che portarono alla fine dell'occupazione nazista e dell'oppressione fascista e al riscatto dell'onore dell'Italia e degli Italiani.

di Giovanni Gaspari

Giovanni Gaspari, Sindaco di San Benedetto del Tronto

Celebrare l'anniversario del 25 aprile possiede sempre un valore speciale, se letto come memoria delle vicende storiche che portarono alla fine dell'occupazione nazista e dell'oppressione fascista e al riscatto dell'onore dell'Italia e degli Italiani.

La specialità di questa lettura sta nella duplice valenza della Liberazione che, da un lato, pose le basi di una solida democrazia e portò all'istituzione della Repubblica rappresentando così un secondo Risorgimento della nazione e delle sue Istituzioni, dall'altro fu senz'altro lotta di popolo.

Essa ha rappresentato infatti una pagina fondamentale della storia italiana, scritta certamente grazie ai valorosi soldati alleati e con il contributo determinante di tanti civili che imbracciarono le armi e, consapevoli del rischio mortale cui andavano incontro, furono protagonisti di questo processo di Risorgimento nazionale. Ma se il successo, pur ad un prezzo altissimo, arrise ai partigiani e alle truppe alleate, ciò si deve all'impegno oscuro, silenzioso, ma fondamentale di tanti uomini, donne, giovanissimi e anziani che aiutarono i resistenti a nascondersi, cambiarsi d'abito, rifocillarsi, assicurando i collegamenti tra i diversi gruppi combattenti. In questo senso la Resistenza fu lotta di popolo, per questo gli Italiani devono andare a testa alta perché fu il popolo italiano, con i suoi sacrifici, a permettere all'Italia di affrontare con dignità le nazioni vincitrici e costruire con loro un futuro di pace.

Ma è oggi nostro dovere ricordare soprattutto i martiri della Resistenza, i partigiani e i militari caduti, i condannati a morte, i civili trucidati, le città martoriate, le vittime e i perseguitati di quella stagione oscura che fu per l'Europa quella dei fascismi dando valore all'antifascismo: quel sentimento custodito nei cuori dei tanti che ci ha resi "Liberi!" dalla schiavitù dei totalitarismi.

Celebrare oggi la Resistenza non significa raccontare una "favoletta" alle giovani generazioni - come hanno voluto dimostrare alcuni studenti di estrema destra mancando di rispetto nei confronti di un combattente della Liberazione in una manifestazione a Roma - o rinfocolare antiche tensioni - come tentano di fare, ad esempio, alcuni sprovveduti che si sono divertiti a imbrattare manifesti celebrativi del 25 aprile qui nel Piceno - né tantomeno svolgere una cerimonia per pochi eletti.

Per questo l'Amministrazione comunale, per il primo anno, ha deciso di celebrare la cerimonia commemorativa del 25 aprile 2012 nel cuore del centro cittadino, tra le persone, in mezzo al "popolo", a pochi passi dai monumenti che testimoniano il sacrifici sostenuti da tanti italiani, seppur in epoche diverse, per l'indipendenza del nostro Paese.

Per questo l'Amministrazione, da tanti anni, in occasione del 25 aprile, organizza un visita nella città gemella di Steyr e al campo di concentramento di Auschwitz grazie alla quale i nostri studenti possono avere memoria di quanta atrocità possa essere capace l'uomo quando decide di calpestare dignità e vite altrui.

Reputando che, ora come allora, il valore più importante della Resistenza resti la partecipazione, crediamo dunque che questo possa essere il modo migliore per offrire a tutti l'opportunità di conoscere la storia e le storie di italiani che riconquistarono la libertà, la democrazia e la dignità di essere un popolo che aveva ritrovato le proprie radici, le proprie tradizioni e che si affacciava al futuro con fiducia, speranza, orgoglio.

25/04/2012





        
  



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