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La soddisfazione del Presidente Cesetti dopo l'accordo sull'emergenza profughi

Fermo | Archiviata definitivamente la proposta di allestire una tendopoli nell’area dell’ex zuccherificio Sadam

Fabrizio Cesetti

A seguito dell'incontro avvenuto a Roma tra Governo, Regioni ed Enti Locali riguardo l'emergenza profughi in Italia, esprimo la mia piena soddisfazione per l'accordo siglato, che va nella direzione da noi sempre auspicata.
La definitiva archiviazione della proposta di allestire una tendopoli nell'area dell'ex zuccherificio Sadam risulta essere una decisione tanto giusta quanto inevitabile.
Ribadisco la totale disponibilità della Provincia di Fermo a fare quanto nelle sue possibilità per gestire l'emergenza, e quindi ad accogliere un numero di profughi proporzionale a quello degli abitanti del proprio territorio, atteso che i principi di accoglienza, solidarietà ed integrazione sono capisaldi fondamentali dell'Amministrazione che ho l'onore di rappresentare.

L'ipotesi, però, di accogliere in un'area sprovvista di condizioni idonee a fronteggiare una presenza così massiccia di persone, risultava essere francamente inaccettabile.
La risoluzione a cui si è arrivati, con la previsione di dispiegare sull'intero territorio nazionale il flusso migratorio, risponde ad una logica sensata che tiene conto sia delle esigenze dei territori e dei cittadini che delle condizioni degli stessi migranti, i quali, già stremati da viaggi interminabili e condizioni umane precarie, sarebbero stati sottoposti ad una ulteriore situazione di estrema difficoltà.

Questa decisione coniuga anche i doveri di solidarietà ed ospitalità con la sicurezza dei cittadini e dei territori interessati.
Comunque, in un contesto di oggettiva insostenibilità per il nostro Paese, si auspica che l'Europa faccia la sua parte e che i singoli Paesi abbandonino iniziative egoistiche che minano la credibilità delle Istituzioni dell'Unione Europea e della loro azione politica.

La recente e terribile tragedia nel Mediterraneo, che è conseguita al naufragio di un'imbarcazione con oltre 250 persone a bordo, dimostra come sia improcrastinabile da parte di tutti una vera assunzione di responsabilità nei confronti di popolazioni costantemente colpite da povertà, tirannie e conflitti.
Esprimiamo, quindi, il cordoglio per la morte di bambini, donne e uomini innocenti, sfuggiti a barbarie che la comunità internazionale non può e non deve più tollerare.

 

07/04/2011





        
  



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