Partita il 24 febbraio alla volta del Camerun, Raffaella Melandri, di ritorno dal viaggio racconta la sua esperienza fra gli uomini più piccoli del mondo. Sottomessi dalla maggioranza bantù, ridotti in schiavitù e costretti alla subordinazione dalla violenza dei più forti, i pigmei sono in pericolo.

La viaggiatrice e fotografa si fa promotrice dei diritti umani, attraverso una performance in programma il 17 Aprile alle 21 all'Auditorium, dove, durante la proiezione di un video documentario, lancerà ufficialmente la campagna per la difesa dei diritti dei pigmei. Il viaggio è molto duro nel racconto della Melandri, costretta a nutrirsi di bruchi e a passare lunghe notti insonni in mezzo agli insetti, senza acqua e con mezzi di fortuna su strade pericolose, fino all'estremo confine con il Congo.

In giro per 14 villaggi, la fotografa riesce a recuperare le testimonianze dei pigmei, ma con molta difficoltà a causa dei mille ostacoli issati nel suo percorso dai bantù, oggi razzisti ma un tempo schiavi prediletti dagli schiavisti per le Americhe.

L'Altezza degli uomini è la riflessione che da il nome alla performance video - fotografica della Melandri, che lo spiega così: "A volte si usa il termine pigmeo come dispregiativo, paragonando l'altezza fisica a quella morale. In questo caso i termini sono invertiti in modo drammatico nello scontro impari tra una maggioranza aggressiva e nettamente superiore fisicamente, e una minoranza pacifica e ridotta a schiavitù".

"Il senso dell'iniziativa è tutto nella difesa dei diritti umani" spiega Margherita Sorge, mentre la Melandri ricorda come, tornando a casa, abbia provato l'istinto di baciar il suolo della sua San Benedetto.