Il Consiglio Direttivo provinciale degli albergatori Federalberghi - Confcommercio, presieduto da Ferdinando Ciabattoni, in occasione della recente riunione svoltasi presso la Sede Confcommercio di San Benedetto, alla presenza dello stesso direttore Giorgio Fiori, ha esaminato nei dettagli i contenuti del decreto legislativo sul federalismo municipale che ha conferito ai Comuni la facoltà di istituire un'imposta di soggiorno, a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio.

I dirigenti dello stesso direttivo, di cui fanno parte anche Luciano Pompili e Fausto Calabresi, nel deplorare i contenuti del decreto che introduce nuovi oneri a carico delle imprese, in un momento già piuttosto difficile, ha confermato lo stato di agitazione della categoria per ribadire ai Comuni la ferma opposizione di Federalberghi ad una tale imposta.

"Poiché sembrerebbe che su questa "imposta di soggiorno" ci sia in queste ultime ore un confronto più conciliante tra Federalberghi Nazionale e ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni) - sottolinea il presidente Ciabattoni - la nostra struttura provinciale si farà carico di confrontarsi con i Sindaci del Piceno a cominciare da quello di San Benedetto poiché l'applicazione o meno di questo ennesimo balzello, essendo appunto facoltativa, dipende dalla volontà delle singole Amministrazioni, che ci auguriamo non vorranno penalizzare una situazione economica già di per sé alquanto critica".

Sempre in tema di rapporti con i Comuni, il vice presidente Luciano Pompili che si sta particolarmente spendendo sulla applicazione della TARSU (Tassa Rifiuti Solidi Urbani) allo stato quantificata in percentuale oltremodo eccessiva (soprattutto proprio a San Benedetto) per le imprese alberghiere, ha confermato che si stanno appunto effettuando su questo tributo specifici confronti, per far si che la tariffa applicata agli alberghi sia rapportata a quella delle abitazioni, come peraltro previsto dalla norma. "Se non dovessimo raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti con la mediazione - sottolinea Pompili - ci attiveremo con i ricorsi legali alla luce anche delle consolidate sentenze che confermano la nostra tesi".