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“Alleggerisci il carico!” è la giornata dedicata ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

San Benedetto del Tronto | L’iniziativa fa parte della serie di incontri regionali per i comparti produttivi della Provincia di Ascoli Piceno, tenuti nell’ambito della “Settimana Europea per la sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici”.

di Francesca Gironelli

Un momento della conferenza stampa. Da sinistra Galanti, Collina, il dott. Lupi, la dott.ssa Marchegiani, il dr.Trincia, la dott.ssa De Toma

Il prossimo 15 febbraio, presso l'Hotel Progresso di San Benedetto del Tronto, si svolgerà la giornata "Alleggerisci il carico!", l'ultimo degli incontri regionali con i Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori (RSL) dei comparti produttivi della Provincia di Ascoli Piceno, tenuti nell'ambito della "Settimana Europea per la sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici".

L'incontro è organizzato da Inail Marche, Regione, Servizi Spsal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) delle zone territoriali Asur di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, Cgil, Cisl, Uil e Organismi Paritetici 626 di Ascoli Piceno.

L'obiettivo portato avanti dai Servizi Psal dell'Area Vasta 5, non sarà solo quello di affrontare il problema dei "movimenti ripetitivi degli arti superiori" e della "movimentazione manuale dei carichi", ma anche di focalizzare l'attenzione sul ruolo degli RSL. Questa figura è contemplata nelle legge n.626/94 per la sicurezza nei luoghi di lavoro e prevede che un dipendente rappresenti tutti i suoi colleghi e sia il portavoce delle irregolarità presenti sul posto di lavoro e sulle problematiche che i lavoratori espongono.

Solitamente un RSL è presente in una realtà aziendale con più di 15 dipendenti, ma se non è contemporaneamente presente una rappresentanza sindacale non si può dire garantita la formazione dell'RSL. Inoltre può presentarsi la situazione critica in cui la persona scelta per ricoprire il ruolo RSL sia più vicina al datore di lavoro che ai dipendenti. Invece la condizione ideale dovrebbe essere quella in cui l'RSL sia il raccordo fra lavoratori, datore di lavoro e Servizi Spsal. La giornata di venerdì vuole appunto sottolineare l'importanza che questa figura assume in un momento in cui la sicurezza sul lavoro e le morti bianche salgono sempre più spesso agli ‘onori' delle cronache, mentre le risorse nazionali disponibili vengono investite in altri settori della sicurezza, come l'Ispettorato del Lavoro, e non sui Servizi Spsal legati alle Asur.

Per quanto riguarda il nostro territorio, per l'Asur 12 gli ispettori Spsal sono 5 a fronte di 8 mila realtà da controllare (aziende, fabbriche, imprese artigiane e autonomi), mentre l'Asur 13 ne ha 6 ispettori per 14 mila. Una situazione impressionante dove il lavoratore RSL può fare la differenza, coadiuvando i Servizi di vigilanza e divenendo sempre più consapevolmente il referente dei suoi colleghi. Le segnalazioni fatte allo Sportello informativo messo a disposizione a volte vengono fatte direttamente dai lavoratori che, non avendo conoscenze precise, a volte segnalano casi che non hanno bisogno in realtà di intervento. La formazione e l'informazione dei Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori è importante e la giornata del prossimo 15 febbraio sarà determinante per avere il polso della situazione sulla condizione degli RSL nel territorio.

Importante sarà anche la presentazione di una Ricerca regionale proprio sugli RSL portata avanti dai Servizi Spsal, in collaborazione con la Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche ad Ancona, ricerca che si sta svolgendo su un campione di circa 600 aziende del territorio.

Alcuni dati per riflettere sulla situazione regionale relativa agli infortuni: 14 infortuni mortali nelle due Zone Territoriali di Ascoli e San Benedetto dal 2002 al 2007; 80 infortuni mortali (di cui 26 in itinere, cioè nel tragitto per andare o tornare dal lavoro) nelle Marche nel triennio 2002-2004; l'incidenza degli infortuni nelle Marche nel triennio 2002-2004 è di 38,27%, nella provincia di Ascoli Piceno è del 38, 27% e per l'Italia è del 29,14%. Ciò significa che nella nostra zona l'incidenza supera quella nazionale e un intervento urgente sembra improrogabile.

12/02/2008





        
  



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