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Parole e musica di Niccolò Fabi hanno animato la “festa” per l’Itas

| MACERATA - Un po’ lezione, un po’ talk show.

di Paride Travaglini

Un po’ lezione, un po’ talk show. Così è stato l’incontro con Niccolò Fabi nell’auditorium San Paolo di Macerata, affollato di studenti, familiari, insegnanti, ragazzi di altre scuole, giovani universitari e maceratesi.

Nella prima parte della serata, organizzata dalla Provincia e dall’Itas “Matteo Ricci” fra le iniziative d’inaugurazione del nuovo istituto, si è parlato soprattutto di scuola e di cosa vuol dire essere studenti. Il cantautore Niccolò Fabi è salito “in cattedra” accanto all’insegnante Maria Laura Platania e a quattro rappresentanti degli alunni dell’Itas: Sara, Enrico, Fabiana e Andrea. Ha condotto il dibattito Gianmaurizio Foderaro di Radiouno Rai. Numerose le domande del pubblico.

Erano presenti, in prima fila, il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, l’assessore provinciale all’Istruzione, Clara Maccari, la vice preside dell’Itas, Gabriella Volpe, l’insegnante Ombretta Pietrangeli, gli assessori comunali Massimiliano Bianchini e Federica Carosi. “Essere studenti – ha dichiarato Fabi – è una condizione meravigliosa che ci fa scoprire, e condividere con altri, cose nuove. Bisogna viverla pienamente. Io, ad esempio, amo andare a votare quando ci sono le elezioni perché così posso rientrare in una scuola e sentire l’odore del gesso accanto alla lavagna”. E poi, ripensando alla sua esperienza scolastica, ha aggiunto: “Dopo le medie scelsi il liceo Scientifico come ‘trasgressione’ nei confronti di tutti i miei compagni che andarono al Classico.

Alla fine, comunque, mi sono laureato in Lettere…”. Infine, a proposito della Maturità, ha trovato un paragone emblematico: “Gli esami di maturità – ha detto – sono per un giovane come il festival di Sanremo per un cantante”.
Il presidente Silenzi, intervenendo al dibattito, ha spiegato il senso dei quattro giorni di dibattiti, incontri, attività culturali. “L’inaugurazione non deve essere solo il tradizionale taglio del nastro, ma anche un modo per consegnare una scuola nuova e moderna che apra i giovani al mondo. Non una scuola in cui i ragazzi si formino solo sui libri – ha sottolineato Silenzi – bensì una struttura capace di offrire stimoli per essere ‘competitivi’ a ogni livello”.

Gianmaurizio Foderaro, invece, dopo aver ricordato che la Provincia spende quasi un quarto del suo bilancio per l’istruzione e l’edilizia scolastica, ha espresso apprezzamento per il fatto che il nuovo Itas sia stato costruito per essere pure una struttura a servizio dell’intera collettività, grazie a spazi come la palestra, la biblioteca, l’auditorium che sono accessibili – anche se la scuola è chiusa – per attività sociali e sportive. “I nostri ragazi – ha concluso la vice preside Gabrilla Volpe, da 26 anni insegnante all’Itas – sentono già il nuovo istituto come la loro casa. Hanno subito imparato a muoversi con sicurezza al suo interno e vivono l’esperienza con grande entusiasmo. Noi diciamo loro che la scuola è stata consegnata agli studenti bella e funzionante e che così debbono mantenerla affinché chi verrà dopo di loro possa parimenti goderne”.

La serata si è chiusa poi con canzoni e autografi di Niccolò Fabi, molto applaudito.

06/12/2006





        
  



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