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Formare per prevenire gli abusi sui minori

| ANCONA - Un corso pilota di formazione per operatori pubblici.

Un duplice percorso formativo per aggiornare quaranta operatori dei servizi socio-sanitari che trattano abusi sui minori. È lo scopo del provvedimento, approvato nell’ultima seduta dalla giunta regionale, che prevede lo stanziamento di 40 mila euro per 280 ore complessive di lezione organizzate dalla Scuola di formazione del personale regionale.

“Si tratta di un’esperienza pilota – ha spiegato l’assessore alla formazione professionale, Ugo Ascoli- nell’ambito di un intervento già previsto dal Programma annuale per l’occupazione e la qualità del lavoro 2006. La finalità è far acquisire competenze specifiche e qualificate, di cui possano servirsi anche le autorità giudiziarie, nell’ascolto dei minori maltrattati e poter quindi definire gli interventi più adeguati per la loro tutela. Per questo saranno coinvolte molte figure professionali: neuropsichiatri infantili, pediatri, ginecologi, psicologi e assistenti sociali che in una prima fase si confronteranno sull’acquisizione di strumenti clinico-giuridico utilizzabili nelle azioni di prevenzione, poi sulle metodologie operative caratterizzate da un approccio multidisciplinare.

Vista l’alta professionalità dei destinatari coinvolti – ha aggiunto Ascoli- contiamo anche sul contributo d’esperienza delle più importanti cariche istituzionali nell’ambito della magistratura minorile e della dirigenza di strutture pubbliche o private dedicate alla questione minorile. In ogni caso, l’intervento sperimentale su questi temi non si esaurirà con la realizzazione di corsi, ma abbiamo intenzione di promuovere altre iniziative per sensibilizzare, scuole, famiglie, centri di accoglienza e i tutti i soggetti interessati.”

La Scuola di Formazione del personale regionale metterà a disposizione le sue strutture e le figure professionali che progetteranno l’intervento da realizzare entro il 2007. Un vantaggio pratico quindi in termini di economie e di coordinamento che ha consentito di organizzare due percorsi e coinvolgere un maggior numero di beneficiari. L’azione sperimentale prevede, infatti, la distribuzione in due gruppi accorpati in base alla provenienza territoriale che seguiranno due percorsi paralleli di aggiornamento, l’uno propedeutico all’altro: il primo di 100 ore e il secondo di 40.

06/12/2006





        
  



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