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Risorse a sostegno della gestione associata tra comuni di funzioni e servizi

| ANCONA - Per l’assessore Minardi va incentivato l’associazionismo perché “insieme conviene”

“Insieme conviene”. E’ questo lo slogan che sta alla base della delibera approvata dalla Giunta regionale per la definizione dei criteri e delle modalità per l’erogazione di contributi a sostegno della gestione associata intercomunale di funzioni e servizi.

La proposta di deliberazione, che ora passerà al vaglio del Consiglio regionale, prevede, per la prima volta, il trasferimento della gestione di un fondo statale, da parte del Ministero dell’Interno, alle Regioni. Si tratta, nello specifico, di nove Amministrazioni regionali, tra cui le Marche. A disposizione, per la nostra Regione, complessivamente 2.252.482,13 euro, di cui 1.391.870,60 come quota dello Stato, il resto come somme da capitoli del Bilancio regionale. Risorse considerevoli; il riparto dei fondi statali è infatti pari al 7,67% dell’intera somma trasferita alle nove Regioni che hanno aderito. Risorse che la Regione Marche si impegna ad assegnare entro il mese di dicembre, in coincidenza con la fine dell’esercizio finanziario 2006.

I criteri oggetto della delibera sono il frutto di un’intesa firmata tra l’assessore regionale agli Enti Locali, Luigi Minardi, i presidenti dell’Anci, Fabio Sturani, dell’Uncem, Maria Assunta Paci, e del Coordinatore Anci dei Piccoli Comuni e delle Unioni dei Comuni, Marco Talamonti. “E’ questo – ha detto l’assessore Minardi – un fatto di estrema rilevanza politica che testimonia la volontà della Regione di procedere in stretta collaborazione e nel rispetto dei principi di autonomia degli enti locali”.

Ad ottobre 2006, nelle Marche, sono arrivate a 14 le Unioni di Comuni formalmente costituite e nella piena operatività, con un trend in costante crescita, e sono anche aumentate le adesioni di Comuni ad Unioni già esistenti. In sintesi, dei 246 Comuni marchigiani, 139 hanno una popolazione non superiore a 3 mila abitanti, 122 appartengono alle 13 Comunità Montane, 56 appartengono alle 14 Unioni di Comuni e 12 fanno parte contemporaneamente di una Comunità Montana e di una Unione di Comuni.

“I criteri proposti da questo atto amministrativo – spiega Minardi – che si muovono tra l’altro nel solco delle indicazioni di riforma nazionale del Testo Unico degli enti locali, non si riferiscono solo al 2006 ma forniscono agli amministratori locali un punto di riferimento per le loro politiche di medio lungo periodo”.
Il primo obiettivo alla base della delibera è quello di dare un valido strumento per spingere i Comuni alla gestione associata dei servizi, nella duplice direzione del contenimento della spesa e del miglioramento qualitativo dei servizi stessi: “E’ necessario – spiega l’assessore Minardi – incentivare l’associazionismo tra le autonomie locali, anche nelle forme più fragili e temporanee che le comunità locali riescono ad attivare, le buone pratiche, l’innovazione e la flessibilità organizzativa.

L’esigenza di razionalizzare l’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema della Pubblica Amministrazione locale è ormai avvertita come una priorità. Il decentramento amministrativo pone il problema dell’adeguamento delle strutture operative che nel territorio gestiscono funzioni e servizi spesso di particolare complessità. Gli obiettivi di contenimento della spesa rendono necessario di individuare sinergie organizzative ottimali attraverso le azioni di riordino territoriali”.

“Quindi – continua Minardi – è dai Comuni che deve partire l’iniziativa per lo sviluppo delle forme associative che la Regione intende incentivare avendo presente l’obiettivo di non penalizzare le zone dell’entroterra rispetto a quelle della costa”.
Tra le novità rilevanti, per la prima volta il 10% delle risorse sarà riservato proprio per incentivare e diffondere le buone pratiche e i processi di innovazione organizzativa.

19/11/2006





        
  



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