Continuano le grandi ‘residenze della danza’ a Civitanova Marche. La città di Enrico Cecchetti sta infatti ospitando da domenica 15 gennaio presso la Foresteria Imperatrice Eugenia e il Teatro Annibal Caro la compagnia di Henri Oguike che, dopo il successo ottenuto nel festival estivo Civitanova Danza, torna nella città marchigiana per una residenza che si concluderà il 27 gennaio con la presentazione pubblica in prima nazionale del suo nuovo lavoro, New works.

Conosciuto in Inghilterra come uno dei più talentuosi coreografi e ballerini della scena contemporanea, Henri Oguike dopo essersi innamorato di Civitanova Marche durante la sua permanenza nel luglio scorso, ha chiesto di poter provare le sue nuove coreografie nella splendida cornice del Teatro Annibal Caro colpito dall’atmosfera rilassante della città alta che ben si concilia con il lavoro di preparazione di uno spettacolo.

La foresteria Imperatrice Eugenia, adiacente il Teatro Annibal Caro, in questi anni punto di riferimento per i progetti coproduttivi e di residenza, dopo aver ospitato danzatori provenienti da tutto il mondo, nigeriani e finlandesi per citarne alcuni, sarà di nuovo la ‘casa’ dei quattordici danzatori inglesi che compongono la compagnia di Oguike. Frutto del restauro dell’ex Convento delle Suore Domenicane, i locali della foresteria rappresentano un grande sostegno alla progettualità sviluppata in questi anni.


Ricordiamo che la foresteria prende il suo nome dalla bella ed elegante Imperatrice Eugenia Maria di Montijo De Guzman (1826-1920) moglie dell’Imperatore Napoleone III che vi soggiornò e di cui rimane traccia in alcuni stemmi dell’epoca ancora conservati nei locali della foresteria. Con i suoi diciotto posti letto, cucina, sala pasti, uffici e sala riunioni la foresteria costituisce, come ha sottolineato il sindaco Erminio Marinelli in occasione dell’inaugurazione della struttura, “un nuovo contenitore culturale in una città come Civitanova divenuta a pieno titolo un punto di riferimento nel panorama nazionale delle attività legate alla danza”.