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Ciccanti."Il Pai strumento asettico e vincolistico"

San Benedetto del Tronto | Lettera aperta del Senatore UDC al Commissario dott.Iappelli in merito alla scadenza del 18 ottobre.

di Amedeo Ciccanti *

Il Senatore Amedeo Ciccanti dell'UDC.

"Egregio Commissario,

nella mia veste di parlamentare sono stato invitato giovedì 29/9 u. s., presso la sede del Circondario della Provincia a San Benedetto, dal "comitato spontaneo" che all'uopo si è costituito per discutere del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), predisposto dall'Autorità di Bacino per il Tronto.

In tale consesso di amministratori e tecnici è emersa una forte preoccupazione per le sorti urbanistiche ed edilizie di una vasta area del territorio del Comune di San Benedetto, che va dal Palacongressi fino a Ragnola, scendendo verso ovest fino a raggiungere la Salaria (tutta la zona di Porto d'Ascoli), dove le prescrizioni non permettono né di edificare né di cambiare destinazioni d'uso, con ovvii risvolti penalizzanti di carattere economico-sociali per tutti i residenti.

I termini per eventuali osservazioni scadono il prossimo 18 ottobre. E' di tutta evidenza la complessità di un documento tecnico che sappia conciliare le condivisibili esigenze di tutela ambientale e preservazione della realtà urbanistica della suddetta zona, da danni per esondazione del fiume Tronto, di cui rimane indelebile l'esperienza del 1992, con le altrettanto legittime esigenze di sviluppo; così come è altrettanto evidente che nessun privato sarebbe in grado di assumere su di sé l'onere finanziario e tecnico per assolvere a tale incombenza.

L'unico soggetto che può assumersi una tale responsabilità è il Comune.

Indubbiamente i tempi sono ristretti per articolare una proposta compiuta, che riassuma anche su di sé scelte discrezionali di natura politica, che non competono alla Sua funzione. Ci sono però ampi margini di manovra per evitare che un documento
- il PAI - così asettico e vincolistico, privo di quel respiro necessario per coniugare tutela ambientale con logiche di sviluppo economico-sociale, pregiudichi per sempre, in modo irreversibile, la crescita di un'ampia porzione del territorio di San Benedetto.

Occorre innanzitutto - e questo è consentito dall'attuale normativa che disciplina la materia - presentare le osservazioni al Piano nel rispetto dei termini del 18 ottobre, con riserva di ulteriore documentazione da presentare mediante elaborazione di soluzioni flessibili, che contengano la previsione di obiettivi di tutela, rimettendo le modalità ad ulteriori e più puntuali decisioni alla strumentazione urbanistica che varerà il prossimo Consiglio Comunale.

Si tratta di favorire così l'unico equilibrio possibile e doveroso tra scelte discrezionali per lo sviluppo, che appartengono alla sfera della politica ed adempimenti burocratici di rispetto della normativa, nell'attuale fase transitoria e "straordinaria" della Sua attività Commissariale.

In tale fase, infatti, sono da recuperare le colpevoli negligenze di chi aveva la responsabilità urbanistica del Comune di San Benedetto, che non ha saputo inserirsi nella fase istruttoria del Piano Idrogeologico, dove tale fase discrezionale avrebbe potuto esplicare tutti i suoi effetti.

Questa prospettiva di lavoro, articolata e temporeggiatrice, richiesta dal dovere di attendere ad un compito di soddisfazione delle richieste che vengono dalla popolazione della zona di Porto d'Ascoli, insieme a quello di rispettare la cogenza delle procedure amministrative, implica anche l'attenzione e l'ascolto dell'Autorità di Bacino.

Ho constatato con qualche delusione la sgradevole insensibilità istituzionale con cui i titolari della responsabilità politica dell'Autorità di Bacino hanno affrontato finora le legittime preoccupazioni dei residenti delle zone interessate al regime vincolistico del PAI.

Costringere chiunque intenda difendere i propri interessi con quelli economici e sociali delle zone di che trattasi, frequentando una sede politica di parte per parlarne e discutere e riservando solo a detta parte politica il potere di disporre delle soluzioni, ritengo che sia una strumentalizzazione di un problema serio in un modo sconveniente e deprecabile dal punto di vista democratico e politico.

Al fine di evitare che simili comportamenti possano esasperarsi in prossimità della campagna elettorale, Le chiedo di assumere idonee iniziative di consultazione dell'Autorità di Bacino, affinché ogni disponibilità e decisione avvenga in modo trasparente, al cospetto di tutti i futuri competitori politici, senza privilegio per alcuno. Qualunque inerzia da parte del Comune in tale vicenda, stante l'urgenza e l'interesse del provvedere, si ridurrebbe in un legittimo vantaggio di quelle parti politiche che possono dare risposte alle attese dei residenti della zona di
Porto d'Ascoli, avvalendosi della stessa appartenenza di chi ha la responsabilità politica dell'Autorità di Bacino, che finora non ha dato sicuramente segni di neutralità ed equidistanza istituzionale.

Nel ringraziarLa per l'attenzione e quanto riuscirà a fare nel senso desiderato, colgo l'occasione per farLe i migliori auguri di buon lavoro".

* Senatore UDC

 

 

06/10/2005





        
  



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