Cartellone ricco per la stagione teatrale dell’Atam (Associazione teatrale abruzzese e molisana) che quest’anno celebrerà i suoi 30 anni di attività con la punta di diamante di Gigi Proietti. Quasi sicuramente a Teramo il 18 novembre per un magnifico recital che vuole far perdonare il tono “minore” di una rassegna 2005/06 “ridotta” a sole cinque grandi rappresentazioni. L’Atam, tuttavia, non deluderà le aspettative dei cultori e in particolare degli abbonati, puntando sulla qualità.

 

Protagonista sarà sempre il teatro comunale di Teramo, come assicurano il presidente dell’Atam, Marco Fanfani e il direttore Enzo Gentile. Si comincia il 18 ottobre 2005 (con replica il giorno successivo come per tutte le altre opere) con “Psycoparty” di Michele Serra, Antonio Albanese e Piero Guerriera, per la regia di Giampiero Solari. Una commedia umana sulle paure quotidiane, popolata di strane creature teatrali, comiche, suggestive, surreali, al limite della nevrosi. “La paura è un ingrediente formidabile del potere - rivela Serra - e chi riesce a gestirla e utilizzarla, vince e sopravvive”. Qui, insomma, il gioco si fa perverso: più c’è paura, più il potere aumenta. Dunque, Serra nella sua commedia ci invita ad aver paura della paura, stando bene attenti a chi incontriamo nella nostra vita. Il secondo appuntamento sarà con “La gente vuol ridere ancora” di Vincenzo Salemme, protagonista e regista dello spettacolo che andrà in scena il 17 gennaio 2006, con Maurizio Casagrande. Salemme sbandiera tutto il suo talento e la sua vocazione con una comicità basata sulle leggi antiche del teatro che hanno fatto grande la commedia dell’arte, il varietà, l’avanspettacolo italiani, grazie alla farsa napoletana e le immortali commedie di Eduardo Di Filippo.

 

L’Atam con quest’opera ci farà riscoprire l’autentica tradizione del teatro comico: Salemme magistralmente riproporrà tormentoni, refusi linguistici e macchiette collezionati in un contenitore drammaturgico chiaramente pirandelliano. La stagione prosegue, infatti, il 14 febbraio con un classico: il “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello, per la regia di Giulio Borsetti anche interprete insieme a Marina Bonfigli e Francesco Migliaccio. A seguire il 7 marzo “Le smanie della villeggiatura” di Carlo Goldoni, con Elena Bucci, Randisi, Sgrosso, Vetrano. Si chiude il 28 marzo con “La forza dell’abitudine” di Thomas Bernhard, per la regia di Alessandro Gassman anche interprete insieme a Paolo Fosso e Sergio Meograssi. L’Atam proseguirà anche l’iniziativa degli incontri con le scuole teramane. I numeri parlano chiaro: lo scorso anno, la media di spettatori fu di 300 a serata con 7.206 presenze. Il costo degli abbonamenti è invariato: 75 euro per il primo settore, 65 per il secondo, senza contare le varie riduzioni e la media di 20 euro circa sul costo dei biglietti chiaramente diversificato per i vari spettacoli. Buon teatro.