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Ecco la magnifica maschera funeraria dell’Antico Egitto

| TERAMO - Esclusiva per l’Abruzzo del Museo archeologico “Francesco Savini” di Teramo. Grazie alla collaborazione con il museo di Bologna e l’Assessorato alla cultura del Comune di Teramo.

di Nicola Facciolini

 
L’esposizione al Museo archeologico “Francesco Savini” di Teramo della splendida maschera funeraria della XXX dinastia, di epoca tolemaica (380-31 a.C.), in occasione della Notte Bianca 2005, per gentile concessione del Museo civico archeologico di Bologna, ha un significato storico di indiscutibile ricchezza e fascino. L’Assessorato alla cultura del Comune di Teramo, nella persona dell’assessore al ramo, l’avv. Mauro Di Dalmazio, e il direttore della rete museale aprutina, la dott.ssa Paola Di Felice, hanno davvero centrato l’obiettivo prefissato. In primis perché hanno donato ai teramani e agli ospiti della Notte Bianca 2005, l’opportunità più unica che rara di contemplare a Teramo un pezzo unico nella storia dell’Antico Egitto. E se l’Italia è il secondo paese al mondo, dopo la Terra dei Faraoni, a conservare il più grande patrimonio culturale ed artistico dell’Antico Egitto, lasciate correre pure la retorica del momento davvero storico che stiamo vivendo qui in Abruzzo.
 
In secundis perché attrarre il pubblico al mondo dell’archeologia, attraverso il riferimento alla più grande civiltà della storia, quella egiziana, che nell’immaginario collettivo ha assunto da sempre una forza magnetica particolare, non era affatto facile. Lo spazio museale ricostruito al museo archeologico di Teramo intorno alla maschera di “cartonnage” di lino e gesso, di 34 cm di altezza (Collezione Palagi), è perfetto. E si offre come luogo di conoscenza mediato dalla suggestione e dal fascino immediato che, se coinvolge attraverso i misteri della storia dell’Egitto e dei suoi protagonisti, ha soprattutto il fine di accostare alla nostra storia un pubblico sempre più numeroso. Migliaia di cittadini così hanno invaso pacificamente il museo per ammirare il reperto.
 
La civiltà egizia, sicuramente assai distante ma non troppo, dalla storia e della cultura del nostro territorio, ci aiuta a conoscere altre “storie” per suscitare interesse e curiosità per il passato, per la storia dell’uomo e, dunque, per rafforzare nelle migliaia di visitatori alla ricerca di una Notte di emozioni, l’idea che esse possono essere legate al mistero che circonda la “nostra” maschera funeraria, con i suoi necessari rimandi ai riti della sepoltura e dell’immortalità , al mondo dell’aldilà. Ecco perché la maschera è esposta al secondo piano del museo, quasi a voler riproporre un viaggio nel tempo che conduce alla presenza di un dignitario di alto rango di 2.400 anni fa. Solo la Notte Bianca 2005 poteva “evocare” tanta magnificenza.
 
Non a caso, questa esposizione è la migliore occasione per stabilire reciproci contatti con le istituzioni museali di Bologna al fine di promuovere, nel reciproco interesse e nella reciproca interazione, il piccolo e il grande Museo, far comprendere agli archeologi e ai dirigenti locali e regionali che l’evento costruito a Teramo il 10 settembre 2005, per la promozione della conoscenza del passato, è solo l’inizio di un progetto più grande. (La foto della maschera funeraria egizia, è stata scattata al Museo archeologico “F. Savini” di Teramo).
 

10/09/2005





        
  



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