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La sanità è sull' orlo della bancarotta a causa dell' alto costo delle malattie

San Benedetto del Tronto | Ma non si spende un euro in prevenzione!

di Dott. Adriano Galosi

Le conseguenze sono drammatiche: le malattie cardiovascolari, infatti, rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi; in particolare, le malattie del sistema cardiocircolatorio rappresentano la prima causa di morte tra gli uomini (38,7%), seguite dai tumori (32,1%), e sono responsabili di una percentuale di decessi ancora piu' alta tra le donne (48,4% contro il 23,8% di morti dovute a (tumori).

Tutti parlano di prevenzione, ma pochi la fanno davvero. Si spendono milioni di euro per sofisticate apparecchiature diagnostiche e per terapie sempre piu' complesse, ovvero per curare le malattie gia' conclamate, ma quasi nulla si fa sul fronte della prevenzione. E questo nonostante gli studi confermino che basterebbe una minima riduzione anche di un solo fattore di rischio per ridurre la mortalità.

La gente non segue i consigli e il domani sara' ancora peggiore, perche' i bambini sono sempre piu' obesi, non fanno moto e si avvicinano sempre prima al fumo di sigaretta. Fumo, obesita' e sedentarieta' sono tra i problemi principali.Una delle strade per cercare di ridurre le malattie cardiovascolari, e' appunto quella di combattere il diabete, che oggi colpisce nel mondo 200 milioni di persone e ha un costo sociale che varia da 1.000 a 11.000 euro l' anno.

Un diabetico, ha infatti una probabilita' quattro volte superiore rispetto a un soggetto non diabetico di incorrere in una malattia coronarica e in altre complicanze vascolari. In altre parole, la prevenzione puo' davvero salvare la vita e queste sono le semplici regole da applicare: evitare il fumo, anche passivo, per preservare la salute di cuore e arterie. In Italia fuma il 30% circa degli uomini e il 21% delle donne; praticare attività fisica è una prescrizione fondamentale, ma gli italiani risultano sempre piu' sedentari, tanto che il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolge alcuna attivita' fisica; bilanciare l' alimentazione e variare la qualità di cibi.

Ridurre il consumo di grassi e sale e aumentare quello di fibre, pesce,frutta, verdure e legumi, mangiando di tutto un poco: i centenari insegnano, ricordano i cardiologi, e nella maggior parte dei casi non sono ne' astemi ne' digiunatori; mantenere inferiore a 200 mg/dl il valore del colesterolo. Per questo e' consigliabile ridurre il consumo di insaccati, formaggi e carni rosse; monitorare la pressione arteriosa, sia quella massima (sistolica) sia la minima (diastolica). Il valore desiderabile per la massima, negli adulti, e' inferiore a 140, mentre quello della minima non deve superare 90.

Il quadro è drammatico, eppure abbiamo un' arma molto potente e soprattutto economica per prevenire e anche curare queste patologie dall' alto costo sociale: il movimento!!!!

Non stò parlando del movimento casuale e disordinato di cui parlano spesso i medici di base che, mi spiace dirlo peccano un po' di ignoranza in questa branca delle scienze umane: stò parlando del movimento organizzato, adattato, dosato come se fosse un farmaco da prescrivere al paziente al pari di una cura farmacologica!

Sarebbe auspicabile che i medici di base prescrivessero ai loro pazienti di fare perentoriamente un programma di attività motoria specifica per la loro patologia, rivolgendosi a strutture dove si trovano professionisti preparati a tal fine.

Il corpo umano è alquanto complesso, e se è difficile stilare un programma di allenamento per una persone sana, figuriamoci per una persona malata.

Se volete essere sicuri di essere in buone mani, chiedete quale titolo di studio possiede colui che è preposto a seguirvi nel vostro programma di attività fisica; una condizione necessaria anche se non sufficiente è il possesso di una laurea in scienze motorie, poi è importante un certificato che attesti il continuo aggiornamento del professionista.

Purtroppo in questo campo ci sono anche individui senza scrupoli che non si fanno problemi a proporsi come istruttori qualificati dopo aver fatto un corso di qualche fantomatica federazione della durata di alcuni giorni e con una istruzione di base di scuola media inferiore.


*iscritto all' unione nazionale chinesiologi, professionista certificato.
Presso il centro fitness BODY AND SOUL
www.unc.it

15/04/2005





        
  



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