In occasione del consueto appuntamento annuale del Salone del Mobile di Milano si è tenuto il convegno intitolato “Design evolution by East & West. New ambients, new products, new designers”.

 

Durante la tavola rotonda sarebbe dovuto intervenire anche il Viceministro delle Attività Produttive Adolfo Urso che però è stato richiamato da un urgente impegno di governo. Il Viceministro ha comunque lasciato un comunicato con un semplice e chiaro messaggio: <<la concorrenza asiatica è un elemento da cui non si può prescindere ed è necessario attuare misure di vigilanza. E’ oltremodo necessario, però, considerare la Cina come un partner strategico, non come un nemico>>.

 

Durante il dibattito tutti i partecipanti hanno espresso opinioni e riportato le loro personali esperienze del contatto con il mondo asiatico.

Ad esempio una delle cose più interessanti che non viene detta quando si parla della Cina e del suo rapporto con il Made in Italy è che la maggiore differenza tra il way of thinking occidentale e quello cinese è che per i cinesi non esiste differenza tra “originale e copia”. E’ paradossale ma in Cina attualmente esiste una normativa che vieta il plagio: quello che manca è solo la cultura per applicare tale norma. Di recente è stata istituita una Task Force che ha l’obiettivo di incentivarne il rispetto.

 

Tra gli interventi più interessanti vogliamo ricordare quello di Alberto Meomartini, Presidente di Italgas S.p.A., membro della Giunta di Confindustria e membro della Giunta di Assolombarda, con la responsabilità delle Attività di Formazione. Il Pres. Meomartini ha ricordato i legami esistenti tra i sistemi locali e l’internazionalizzazione, sottolineando il fatto che il fattore di successo in tutte le aree economiche (come il Sistema Italia) non è quello di avere Università eccellenti o aziende eccellenti o Istituzioni eccellenti ma ciò che premia è “Fare Sistema” , creando un forte legame tra Imprese, Università e Istituzioni.

 

Giovanni Inghirami, Presidente del Gruppo Inghirami, forte di una consolidata presenza della sua azienda in Cina, ha voluto invece sottolineare la preoccupazioni che derivano dalla concorrenza asiatica. Prima di tutto il fatto che la creatività cinese è in forte crescita; poi il fatto che la Cina voglia assumere il ruolo di protagonista nel campo dell’innovazione, creatività e ricerca.

 

In ultimo Wang Ming Liang, Managing Director dell’ International Furniture Exibition a Shanghai, ha affermato che esistono due tipi di soluzioni alla situazione attuale dei rapporti Italia-Cina: una soluzione negativa basata sul protezionismo e la creazione di barriere ed una positiva, basata sulla cooperazione Italia-Cina per vendere nel resto del mondo e sulla “scoperta delle nicchie”. Scoprire le nicchie significa capire che effettivamente i prodotti core che arrivano dalla Cina e il target di riferimento sono diversi dai nostri: la Cina si concentra su una produzione a grandi lotti e su una qualità medio-bassa, mentre l’Italia ha una produzione high-end e di alto contenuto di design.

 

Tutte queste riflessioni risultano importanti per analizzare la situazione dell’Italia come Sistema Aperto di mercato e sono fondamentali per trovare una strategia ottimale di crescita e sviluppo del Paese.