24 marzo 2005 ore 9.00, davanti al liceo scientifico di San Benedetto del Tronto si radunano ben quattrocento persone. Motivo di una tale folla è il concorso indetto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo per l’assegnazione di un posto di istruttore amministrativo a tempo pieno ed indeterminato.

 

Seicento iscritti al concorso, quattrocento presenti al momento dell’ingresso. Di questi tanti, forse troppi, hanno lasciato il liceo senza neanche posare la penna sul foglio, senza neanche sprecare l’inchiostro, senza dubbio a ragione.

 

Argomento del tema d’esame una riflessione che relazionasse l’articolo 97 della Costituzione italiana al principio dello “spoil system”.

 

Forse sarebbe qui opportuno proporre un altro tipo di riflessione, ardita ma veritiera e spontanea: “l’articolo 97 della Costituzione italiana ed il mancato rispetto del medesimo nella prassi della Pubblica Amministrazione dello Stato e degli Enti Locali”.

 

Il più volte citato articolo 97 sottolinea i principi fondamentali del buon andamento e dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione, a tali principi l’attività della P.A. dovrebbe sempre attenersi. Il Decreto legislativo n°165 (“Ordinamento del lavoro alle dipendenze delle P.A.”) inserisce, tra i principi ai quali le procedure di reclutamento del personale per il pubblico impiego dovrebbero ispirarsi, “meccanismi oggettivi e trasparenti per verificare il possesso dei requisiti richiesti”.
Non è andata esattamente così.

 

Il titolo del tema da svolgere è stato comunicato ai candidati prima dell’accesso alle aule di smistamento, prima che fossero spenti i cellulari, prima che fossero chiusi ed allontanati i testi di preparazione al concorso. Nei dieci minuti successivi alla lettura del titolo centinaia di persone ansiose di reperire suggerimenti utili hanno consultato testi, effettuato telefonate, riletto appunti.

 

Eccezion fatta per i pochi che sono rimasti attoniti o innervositi ad osservare il tutto e per quelli che non erano muniti del testo delle leggi non commentato. Con sorpresa di molti il testo delle leggi poteva essere consultato, ma di queste preziose informazioni non c’è traccia nel bando. Lo stesso bando non riporta neppure il riferimento (divenuto essenziale dopo il gennaio 2000 secondo D. Lg. 165) dell’accertamento della conoscenza di almeno una lingua comunitaria e dell’informatica di base; il che lascia pensare che tale accertamento non sia stato fatto.

 

Bisognerebbe fermarsi un istante, bisognerebbe pretendere rispetto, almeno il rispetto del testo costituzionale della Repubblica, il rispetto di giovani e meno giovani che si apprestano a questi concorsi con l’ingenua illusione che saranno i migliori a vincere.