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Il primo convegno dell’Unione per un PRG alternativo

San Benedetto del Tronto | L’incontro si è svolto sabato 19 marzo all’auditorium comunale

di Giovanni Desideri

Condivisione e sviluppo. Potrebbe essere sintetizzata in questo modo la proposta dell’Unione di San Benedetto per un PRG alternativo a quello in discussione in queste settimane. Se ne è parlato stamattina al primo dei tre convegni organizzati dal centrosinistra, presso l’auditorium comunale (“Idee e proposte per una città in movimento. Il regime dei suoli in assenza di legge, ipotesi di perequazioni a confronto”), al quale hanno assistito anche alcuni tecnici di maggioranza. I prossimi appuntamenti il 9 aprile e il 21 maggio.
 
Sul primo termine ha insistito il coordinatore comunale del centrosinistra Giovanni Gaspari (“invitiamo la cittadinanza a ragionare su un Piano condiviso. Non può esserci incomunicabilità tra pubblico e privato”), intervenuto a conclusione dei lavori.
 
Sul secondo il capogruppo dello SDI Nino Capriotti (che è anche assessore provinciale al turismo e presidente provinciale della Confesercenti), intervenuto dopo le relazioni degli ospiti: sviluppo del porto e di una mobilità alternativa (“San Benedetto è fuori dal dibattito regionale”), integrazione con i centri vicini, valorizzazione della Sentina senza cementificazione e dell’area del Ballarin, motivazione degli operatori turistici (“oggi lo sviluppo è fermo. Già il Piano di Spiaggia non offriva alcuna opportunità pratica agli operatori. Non si possono fare le cose solo per dire di averle fatte”). Il progetto di una “città dei bambini” è stato evocato sia da Capriotti, sia da Assunta Cassa (Comunisti Italiani).
 
Gli interventi sono stati coordinati dall’arch. Marco Mancini (DS). In apertura la relazione del capogruppo della Margherita Antimo Di Francesco, che ha contestato la mancanza di condivisione del piano e alcune delle scelte dell’amministrazione (“il Palacongressi è costato 20 milioni di euro e ora se ne vuole fare una multisala”).
 
“In una città come San Benedetto la perequazione su comparti molto ampi può creare problemi molto consistenti.” Così Luigina Zazio (docente alla facoltà di architettura di Ascoli), autrice di una densa relazione su aspetti normativi e questioni di merito (porto, Palacongressi, circonvallazione collinare, salvaguardia della collina, difesa dall’inquinamento, adeguamento tecnologico, attenzione ai ceti più deboli).
 
La Zazio ha ripercorso le principali tappe della normativa urbanistica italiana: dalla legge 1150 del 1942 che fissava il principio dell’“esproprio generalizzato”, ad una impostazione di tipo “contrattuale”, che è appunto quella della perequazione, passando per l’introduzione degli standard di verde e servizi (la “legge ponte”, n. 765/67) e le più recenti sentenze della Corte di Cassazione in materia di vincoli urbanistici. Polemica sul condono edilizio.
 
A difendere la validità del metodo perequativo (peraltro condiviso in linea teorica da tutti gli intervenuti) l’ex assessore all’urbanistica del Comune di Reggio Emilia Angelo Malagoli, autore del PRG della sua città, adottato nel 1999 e approvato dalla Regione nel 2001: “in appena 4 anni – ha detto Malagoli – il piano è già attuato per più del 50%”. Assente l’assessore all’urbanistica del Comune di Bologna Virgilio Merola.
 
L’ex sindaco Cameli ha affisso le planimetrie del vecchio e del nuovo piano, elogiando le qualità di quest’ultimo e negando che ci sia bisogno di un piano nuovo. Tesi contestata dall’ing. Giacomo Michelangeli dei Repubblicani Europei (“il piano va ricominciato da capo”) e dal consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo, che ha ricordato a Cameli il “saccheggio” della collina in passato ed ha contestato l’inserimento della Sentina nel computo degli standard di verde.
 
Non è mancato un intervento polemico da parte del pubblico, ad opera di una studentessa dell’Università Politecnica delle Marche (Maria Grazia Cordone) che ha accusato gli stessi organizzatori di coinvolgere poco la cittadinanza nelle scelte che si vorrebbero operare su singole zone della città.

19/03/2005





        
  



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