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Il Piceno avrà il suo centro di micropropagazione.

Monteprandone | Ottime notizie per i florovivaisti, il progetto curato da Asteria ha già ottenuto contributi.

di Roberto Valeri

Durante una riunione svoltasi nella sede della Provincia di Ascoli Piceno,l’agenzia per lo sviluppo tecnologico e la ricerca applicata Asteria ha ufficializzato la realizzazione di un Centro di Micropropagazione a servizio del territorio piceno.

Alla presenza di Elvira Talamonti di Marcheflor, Luigi Merli Sindaco di Grottammare, Egeo Latini Funzionario dell’Assessorato alle Attività Produttive, Mauro Di Marco Responsabile dell’area agrotecnologia di Asteria, Luca Tarquini Direttore di Asteria, Avelio Marini, Assessore all’Agricoltura, Guglielmo Donadello di Legambiente e Maria Grazia Zema dirigente dell’Assessorato all’Agricoltura della provincia, è stato illustrato il progetto che ha ottenuto un contributo pari a 247.500 euro dai fondi messi a disposizione dal Patto Territoriale per l’Agricoltura e la Pesca.

Lo scopo principale del Centro sarà quello di erogare un servizio per la produzione di piante madri sane a servizio del vivaismo ortofloricolo, il risanamento della specie e varietà che presentano problemi fitosanitari, il miglioramento genetico del settore e la qualificazione igienico sanitaria.

L'evento può essere a ragione considerato un vero e proprio salto di qualità nelle attività di ricerca per l'ortoflorovivaismo, un punto di forza del sistema agricolo nazionale e soprattutto piceno, perché delle 1.684 aziende florovivaistiche, floricole e viavistiche regionali ben 898 sono concentrate lungo la fascia costiera e precisamente a Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima, ma anche lungo le Vallate e fasce collinari prossime come ad esempio l’area di Massignano, Campofilone e Montefiore dell’Aso.

La micropropagazione è una tecnica che consente di ottenere numerosi vantaggi, tra i quali: rapidità della propagazione, possibilità di risanare piante da virus, moltiplicazione del materiale in ambiente sterile, costo di produzione inferiore alle tecniche tradizionali, moltiplicazione di specie che in via vegetativa sono difficilmente moltiplicabili, miniaturizzazione del materiale con riduzione di spazi, produzione svincolata dall’andamento stagionale. 

 “Il settore è interessato da una evoluzione continua – ha detto Mauro Di Marco responsabile dell’area agrotecnologia di Asteria – che deve essere necessariamente supportata da una adeguata attività di ricerca che si deve basare su programmi di miglioramento varietale e genetico e tali risultati devono essere poi trasferiti alle aziende che possono, in questo modo, innovare le tecniche vivaistiche della produzione”.

“L’attività di ricerca – ha aggiunto il presidente di Asteria Dante Bartolomei – diventa un fattore competitivo estremamente importante considerando il quadro internazionale nel quale le imprese operano caratterizzato dalla realtà dei paesi terzi che basano la propria competitività sui bassi costi della manodopera, alla realtà europea che appare molto avanzata e per quanto riguarda i paesi del Bacino del Mediterraneo che se manifestano una arretratezza per quanto riguarda la varierà e le tecniche di moltiplicazione rappresentano un’area particolarmente competitiva”.

L’attività di ricerca di Asteria permetterebbe di  far diminuire le importazioni di materiale di propagazione ad esempio per il segmento del fiore reciso, con la possibilità di aderire meglio alle esigenze della commercializzazione. Inoltre, l’attività di Asteria permetterebbe di colmare una lacuna a livello nazionale in quanto mancano strutture di conservazione e riproduzione di materiali genetici per specie e per varietà dell’area mediterranea. Infine l’attività svolta dal Centro di Micropropagazione permette di migliorare la produzione di qualità.

03/02/2005





        
  



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