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...Chille llà

San Benedetto del Tronto | Storia dei veri protagonisti della riqualificazione del lungomare di Porto d'Ascoli...

di Carmine Rozzi

Antonio Barracale

La mattinata è gelida. Un persistente vento di tramontana rende il freddo ancor più pungente. L'uomo,accovacciato sul selciato, sembra non curarsi dell'inclemenza del tempo. Con gesti misurati prende una pietra dal cumulo,la posa con cura, quasi con gentilezza sulla sabbia bagnata e, con colpetti di varia intensità, la colloca insieme alle altre. Poco più in là, altri uomini lo stanno imitando. I gesti sembrano casuali ma solo in apparenza. Perchè ogni pietra, prima di essere scelta , viene soppesata, rigirata, osservata con una gestualità lenta e antica, come il ripetersi di un piccolo rito.

Eppure, nonostante il freddo, il fatto di  lavorare a mani nude ( ...perchè la pietra va "sentita" .. ci dirà poi uno loro), quello stare accovacciati, con le ginocchia che si intorpidiscono, il tutto non toglie che ogni tanto, a intervalli quasi regolari, ci scappino battute ironiche, fulminanti , intrise di filosofia fatalista e tagliente . Come, quando, al passare di una Mercedez, uno di loro, rivolgendosi agli altri osserva  ".....chille llà va in giro cò la mercedèss e noi quà siamo ancora all'età della pietra...". 

Posatori di pietre napoletani. Sconosciuti ai più. "....eppure abbiamo fatto piazze, come la Radhusplads di Copenaghen, rifatto    <rue medievali> , come in Francia ad Avignone, selciati a Stoccarda, Lugano, Lago di Costanza, Piazza Plebiscito a Napoli, il centro storico di Fermo, qui da voi, nelle Marche." Ci dice con fierezza  Antonio Barracole uno dei decani, quasi trent'anni passati in giro per l'europa. Sulla sessantina, fisico integro,  faccia incallita,  come quella di certi nostri pescatori , rimediata affrontando a viso aperto le intemperie del tempo, l'uno in strada e l'altro in mare.              

-   il nostro è un lavoro umile, duro, (aggiunge Salvatore Vaccaro, uno dei tre) si torna a casa solo per il fine settimana ,sempre che non si lavori troppo lontano perchèaltrimenti, neanche quello."
-  e ci vuole disciplina di vita (replica Camillo Parolisi) perchè, altrimenti, con questo lavoro non si va lontano.Non si saltano i pasti, non si fuma, chi lo fa sta tentando di smettere, si va a letto di buon ora.
-  le uniche soddisfazioni (è di nuovo Antonio) ce li dà lo stipendio ma soprattutto lo sguardo di ammirazione della gente che si ferma ad osservare il nostro lavoro
- e la damigianella di vino rosso che ci scoliamo, per tradizione, finita l'opera. Solo che,"a figghièntrocchie", finisce sempre troppo presto. Eh, troppo presto assaie !

Si è fatto quasi mezzogiorno, è ora di pranzare (i pasti non si saltano!) una stretta di mano, una pacca sulle spalle e sono già lontano. Ci allontaniamo saltellando di quà e di là per non calpestare quelle che sembrano "scaglie di pietra viva" appena sistemate. La riqualificazione del lungomare di Porto d'Ascoli  continua. Un pezzo è già ultimato. E da quello che si può vedere da sotto la segatura, messa lì per asciugare le "fughe di cemento", lo sguardo si riempie di ammirazione. Certo, rimane ancora molto da fare, il lavoro di posatura è attualmente all'altezza dello chalet "La Gioconda" . Previo condizioni climatiche, imprevisti umani e fisici in lavori del ge
nere, ce la dovrebbero fare. Una cosa è certa " chille llà" (Antonio,Salvatore,Camillo) faranno la loro parte.

24/01/2005





        
  



3+5=
il nuovo lungomare in costruzione
Salvatore Vaccaro
Camillo Parolisi
il nuovo lungomare in costruzione

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