E’ il musical più irriverente e travolgente della storia del rock. Un mito che ha attraversato indenne trent’anni di storia senza perdere un briciolo del suo fascino. Il “Rocky horror show”, opera cult di Richard O’Brien, approda venerdì 3 dicembre, alle ore 21.00, al Palasport Badiali di Falconara Marittima. Nato in Inghilterra nel 1973, quando ancora pochi autori utilizzavano il travestitismo, il Rocky è uno spettacolo sulla perdita dell’innocenza, un omaggio a tutti i film horror che utilizza spunti attinti dai classici letterari e cinematografici, dall’erotismo alla fantascienza. Con lo scopo di metterlo in scena si è formata nel 1997 la Kaspar Hauser, una compagnia di cantanti e musicisti dell’area fiorentina accomunati dalla medesima passione per il musical. Al perfomer Maurizio Checcacci, uno dei protagonisti dello spettacolo gratuito organizzato dalle Politiche giovanili, abbiamo fatto qualche domanda.

Quello del “The Rocky horror show” è un successo che dura ormai da trent’anni. Come mai tanta longevità?
Beh perché è bello, allegro e poi, fondamentalmente, affronta temi che non sono datati. Non sembra mai vecchio. E’ trasgressivo ma con leggerezza, senza mai essere eccessivamente pesante.

Cosa caratterizza la versione della Kaspar Hauser?
Abbiamo ampliato il ruolo del narratore che parla in italiano per permettere una maggiore comprensione della vicenda che altrimenti sarebbe abbastanza complessa. Dal punto di vista musicale, invece, siamo estremamente fedeli, i pezzi sono quelli originali. Abbiamo 6 coristi, 9 solisti e 6 musicisti.

A cosa è dovuto l’enorme successo del musical come genere teatrale?
Beh siamo arrivati in ritardo. Non solo in America ma anche nel resto d’Europa è un successo che va avanti da vent’anni. Noi comunque abbiamo sempre avuto una tradizione della commedia musicale alla Garinei e Giovannini, e il musical si inserisce ora su quel filone. Poi, essendo un genere che all’estero è molto vivo, c’è una gran varietà di titoli da rappresentare.